YLENIA CECCHETTI
Cronaca

La vita della ’ribelle’ . Raccontata in un libro

Lo scrittore Giorgio Van Straten presenta domani la sua opera alla villa Medicea

La prima volta che Giorgio Van Straten ha incontrato Nada Parri è stata in un libro. La curiosità per la vita della partigiana empolese nata in borgo nel ’23 è scaturita dalla lettura de "Il buon tedesco", libro sulla diserzione tedesca. In queste pagine Carlo Greppi accennava alla storia della compagna coraggiosa di Hermann Wilkens, sottufficiale disertore della Wehrmacht, che decise di unirsi ai partigiani. Lo fece insieme a lei, Nada: dal frutto di quell’amore travolgente nascerà, poi, Elisabetta.

Van Straten capisce di essersi imbattuto in una storia che merita di essere approfondita. E allora si mette sulle tracce di Nada, inseguendo persone, documenti, oggetti, fotografie. Si mette in contatto con le figlie Elisabetta e Ambretta, che gli donano una quantità eccezionale di documenti conservati gelosamente dalla mamma. Materiale che l’autore riesce, dopo accurate ricerche, nell’impresa di rimettere insieme come i tasselli di un puzzle complicato.

"La ribelle, vita straordinaria di Nada Parri" in corsa all’edizione numero 79 del Premio Strega (il più importante riconoscimento letterario in Italia) viene alla luce così. E ripercorre la parte più intima e delicata della storia di Nada. L’autore ci fa ‘inciampare’ in domande che riguardano tutti: l’amore è una forza capace di travolgerci, anche di farci rischiare la vita? Le cicatrici di esperienze così devastanti possono essere nascoste e dimenticate?

Partigiana, combattente, coraggiosa, ribelle: mille sono le definizioni con cui è stata chiamata negli anni Parri, ed è rimasta tutte queste cose per una vita intera. Ma la sfida di Van Straten è essere andato oltre e più a fondo. Nada Parri è conosciuta per l’impegno politico, come prima donna sindaca dell’Empolese Valdelsa nel Comune di Cerreto Guidi (dal 1975 al 1980).

I più la ricordano per aver prestato servizio all’Inca dal 1955 al 1971, per essere stata segretaria dell’Istituto per bambini con disabilità di Cerbaiola dal 1971 al 1975. Ma il libro la presenta sotto una luce diversa, nella sua essenza più intima. Si racconta l’epopea di una partigiana e della sua famiglia nell’Italia del 1944. Nada aveva appena 20 anni e di notte, insieme ai suoi compagni, tutti uomini, attraversava i boschi. Non aveva paura di credere, di sperare. E non si risparmiava.

Di quello che è stato e che ha lasciato questa straordinaria figura si parlerà alle 16 di domani alla Villa Medicea di Cerreto Guidi e venerdì 28 alle 18 all’associazione culturale "Il Ponte" di Empoli. Un’occasione per confrontarsi con il romanziere, già direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a New York e oggi presidente della Fondazione Alinari per la Fotografia.

Y.C.