SAN ROMANO
Le teste basse, i volti segnati da giorni di dolore e di terribili ricordi. La squadra del Castelfiorentino ha partecipato ieri mattina al funerale di Mattia Giani, il compagno morto lunedì della scorsa settimana dopo essere stato colpito da un arresto cardiaco nel pomeriggio della domenica durante la partita contro il Lanciotto sul terreno dello stadio di Campi Bisenzio. Un migliaio le persone in chiesa e nella piazza del Santuario.
L’abbraccio con i genitori di Mattia, che era il più anziano della squadra, nonostante i suoi soli 26 anni, e le magliette in dono con le firme di tutti i compagni. Una al babbo e alla mamma, una alla fidanzata Sofia e un’altra al fratello Elia. Un’altra maglia del Castelfiorentino è stata posata per terra, vicino alla bara, insieme a tutte le altre magliette che Mattia aveva indossato nella sua carriera di calciatore.
In una chiesa stracolma, anche giocatori, ex giocatori e dirigenti di Empoli, Grosseto, Tuttocuoio, Real Forte Querceta, Ponsacco e tutte le squadra dove Giani ha giocato sin da quando, bambino, ha cominciato a tirare calci a un pallone. Presente anche la squadra del Legnago, la compagine di serie C dove gioca Elia Giani, il fratello. All’arrivo tutti i compagni si sono stretti in lunghi abbracci al giovane attaccante.
Oltre duemila occhi si sono sciolti in lacrime al termine del rito funebre quando la fidanzata di Giani, Sofia Caruso, ha letto un toccante messaggio concludendolo con un post scriptum nel quale è racchiuso tutto l’amore che lei e Mattia vivevano: "Sei bello come il sole". "Ciao amore mio – le parole della ragazza – Oggi è una settimana che non sei più vicino a me, che non sento il tuo respiro. Ma ti sento nel mio cuore. Mi avevi promesso che ci saremmo sposati. Sappi che, nonostante quel giorno non arriverà mai, le nostre anime si apparteranno per sempre".
"Ci sono tantissime persone a salutarti – ancora la lettera di Sofia a Mattia – Ti vergogneresti, ne sono certa, perché non amavi stare al centro dell’attenzione. Stavi sempre un passo indietro. Eri gentile e buono e avevi sempre un sorriso per tutti. Sono fiera di te. Degli allenatori che hai avuto, nessuno si è mai lamentato di te perché davi l’anima in campo e negli spogliatoi. Il calcio è sempre stata la tua vita. Hai lasciato un vuoto incolmabile, dacci la forza e insegnaci a vivere. Riposa in pace, sarai sempre la metà del mio cuore". Dopo aver letto il messaggio la ragazza si è stretta in un lungo abbraccio con i genitori di Mattia, Debora e Sandro, il fratello Elia e tutti gli altri familiari seduti in prima fila, accanto alla bara in legno chiaro.
Hanno concelebrato la messa funebre, presieduta dal vescovo di San Miniato, monsignor Giovanni Paccosi, padre Francesco Brasa, parroco di San Romano, monsignor Andrea Cristiani, parroco di Fucecchio e amico dei genitori di Mattia e don Marco Casalini, che conosceva Mattia perché era stato il suo professore di religione al tecnico Cattaneo. "Ho conosciuto Mattia a scuola, al Cattaneo, e ricordo bene il suo sorriso – le parole di don Casalini durante l’omelia – Credere in Dio non annulla il dolore ma aiuta a viverlo. Non buttate fuori ora il Signore dalla vostra vita per la rabbia". Al termine del rito monsignor Andrea Cristiani ha ricordato quel giorno di quasi ventisei anni fa quando Debora (che conosce da anni per aver fatto parte del movimento Shalom da lui fondato) e Sandro si presentarono in chiesa a San Miniato chiedere il battesimo per Mattia.
E al Cattaneo, in concomitanza con il funerale, è stato osservato un minuto di silenzio in tutte le classi. Ieri mattina, entrando a scuola, le studentesse e gli studenti hanno trovato nel display all’ingresso il saluto della scuola: "Ciao Mattia, sei e sarai nei nostri cuori e nei nostri ricordi, ti abbracciamo".
gabriele nuti