Prosegue il piano di rinnovo delle reti idriche a Certaldo attraverso la sostituzione di alcuni tratti di acquedotto, con l’obiettivo di migliorare il servizio. I lavori pianificati sono cinque e complessivamente comportano un investimento da oltre 2,5 milioni di euro: di questi, quattro sono già avviati o prossimi alla conclusione.
Sono iniziati ad ottobre i lavori in via Lucardese, dove Acque sta procedendo alla sostituzione di 560 metri di condotte idriche. L’intervento servirà a rinnovare le condizioni di una tubazione ormai deteriorata: lavoro molto significativo, dal momento in cui la condotta funge anche da interconnessione delle reti idriche tra Certaldo e Montespertoli. "L’entrata in funzione di tubazioni rinnovate – fanno sapere dal Comune – garantirà un collegamento più sicuro tra i due sistemi idrici".
Partenza ormai vicina, invece, per l’intervento in via Cavallotti dove a breve sarà posata una nuova condotta idrica lunga oltre un chilometro. Anche in questo caso, l’obiettivo è ridurre il rischio di perdite, grazie a un lavoro che mira a risanare e potenziare il tratto idrico, realizzato con materiali più resistenti e duraturi. Stesso discorso per un altro lavoro, tuttora in corso: si tratta di quello in via Romana, dove la tubazione attualmente in funzione verrà sostituita tramite 490 metri di nuove condotte. Questi tre interventi sono co-finanziati dal Pnrr, tramite “Digital4zero”, l’ultimo progetto di Acque "che punta a rendere un servizio idrico più efficiente, riducendo l’impatto in termini ambientali ed energetici", secondo il Comune. Il quarto lavoro, in località Petrazzi, mira all’interconnessione dei sistemi idrici a servizio dei comuni di Certaldo e Castelfiorentino: la nuova tubazione collega adesso i due acquedotti comunali, in passato indipendenti tra loro. Infine, ai quattro interventi inizialmente in programma se ne è aggiunto un quinto a San Donnino, previsto per la fine di novembre, atto alla realizzazione di una ulteriore interconnessione tra gli acquedotti di Certaldo e Barberino Val d’Elsa, con lo scopo di superare la necessità di dover fare ricorso alle autobotti per riempire il deposito di San Donnino nei mesi estivi.