Situato tra Lombardia e Trentino Alto Adige a quota 3.530 metri con una superficie di quasi 17 chilometri quadrati e 240 metri di spessore, il ghiacciaio dell’Adamello è il più grande delle Alpi italiane. Alla fine dell’Ottocento la superficie del ghiacciaio superava i 3mila ettari, già agli inizi degli anni Duemila gli ettari si erano ridotti a circa 1.630. Negli ultimi decenni il ghiacciaio sta attraversando una fase di ulteriore ritiro a causa dei cambiamenti climatici che determinano temperature estive sempre più alte e una drastica diminuzione delle precipitazioni nevose nei mesi invernali.
Gli scienziati che negli ultimi anni lo hanno monitorato non hanno dubbi: il ghiacciaio più grande d’Italia potrebbe scomparire entro la fine del secolo. Alcuni dati: l’Adamello ha perso circa l’11% della sua superficie negli ultimi dieci anni, 3 metri di spessore e mostra gli effetti della fusione fino a 3.100 metri di altitudine. A questi ritmi, anche riuscendo a contenere il riscaldamento sotto i due gradi rispetto alle temperature attuali, l’estinzione del ghiacciaio sarebbe inevitabile entro il 2080.
Altri importanti ghiacciai mostrano un forte arretramento, altri più piccoli a quote minori sono completamente scomparsi. L’impatto su ecosistemi e biodiversità è devastante, a subire maggiormente gli effetti del cambiamento di paesaggio sono soprattutto specie a rischio come il camoscio, la lepre bianca e l’ermellino.