TOMMASO CARMIGNANI
Cronaca

Stanco dei ladri in negozio, espone la foto dei furti

La singolare forma di denuncia fatta dal proprietario di un supermercato: "La speranza è che l’autore si riconosca e magari desista dal fare ciò che fa"

I reparti di alimentari dei supermercati sono nel mirino dei ladri (foto di archivio)

Empoli, 2 aprile 2023 - I prodotti che vanno per la maggiore sono zafferano e pinoli. Sono piccoli da trasportare ed hanno un costo molto elevato in relazione al peso. "Mettersi in tasca una ventina d’euro di questa roba è piuttosto semplice e non comporta particolari rischi". A dirlo è Roberto Marzi, proprietario della catena Marzi e Fulignati, uno dei brand della media e grande distribuzione più in voga sul territorio. L’esaperazione per i troppi furti all’interno dei propri punti vendita lo ha portato a fare un gesto tanto provocatorio quanto estremo: alle casse del supermercato di Ponzano ha esposto un fotogramma ripreso dalle telecamere di sorveglianza in cui si vede una persona che sembra rubare. Sotto la foto c’è la scritta "questo è un ladro", un messaggio lanciato non tanto ai clienti quanto probabilmente allo stesso malfattore.

“La speranza, al di là delle denunce, è che si riconosca e magari desista dal fare quello che lo abbiamo beccato a fare. Le immagini – prosegue Marzi – parlano chiaro e mostrano una pratica che purtroppo, nell’ultimo periodo, è in forte aumento". Il problema del taccheggio non riguarda soltanto il punto vendita di Ponzano, ma un po’ tutti i supermercati della catena. "Non è ovviamente un problema solo nostro. So per certo – spiega l’imprenditore – che anche altri marchi devono fare i conti con la stessa situazione". A nulla sembrano servire i dispositivi anti-taccheggio. "Hanno tecniche ed espedienti che consentono, spesso, di aggirare i sistemi che adottiamo. L’unico modo che abbiamo per beccarli sono le telecamere a circuito chiuso". Da qui la decisione di stampare ed esporre la foto. Un po’ come quelli che a Milano vanno in metropolitana e riprendono le borseggiatrici all’opera.

“Ormai siamo arrivati a questo", ammette sconsolato Marzi. E non è un discorso di fame. "Chi ruba in questo modo non lo fa per mangiare. Anche perché noi collaboriamo con la Misericordia e altre associazioni e se qualche bisognoso, la sera, viene a chiederci qualcosa noi siamo i primi a dargli del cibo. I taccheggiatori – conclude l’imprenditore – sono di due categorie. Ci sono quelli che rubano birra ed alcool per un loro consumo personale ed i professionisti. Loro attaccano principalmente prodotti piccoli e dall’alto costo al chilo, come ad esempio i pinoli, per poi rivenderli su canali non propriamente leciti. Dietro a questa pratica c’è un mercato molto fiorente".