Un uomo asserragliato all’interno di un’attività commerciale, forze speciali in azione con giubbotti antiproiettile, caschi e scudi antisommossa, la strada completamente chiusa al traffico per quasi dieci ore. Poi l’arrivo di un negoziatore, la tensione palpabile che aumenta ogni secondo che passa. Sembra la trama di un film e invece è accaduto ieri a Empoli, in via Ferruccio Busoni, di fronte al teatro Shalom. Barricato dentro alla lavanderia non un pericoloso latitante ma un uomo alterato capace di scatenare il caos solo per rubare pochi spiccioli. Tanto da richiedere un massiccio dispiegamento di forze come non si erano mai viste a Empoli, almeno in tempi recenti.
È notte fonda quando il malvivente, un cinquantenne di origine straniera, prende un sasso e lo scaglia contro il vetro della lavanderia Lava Più, un’attività presa di mira più volte, "ben sei nell’ultimo mese e mezzo", dirà ore dopo il fratello del titolare, che riconosce l’uomo come "il solito individuo che ha commesso i furti ripetuti ripresi anche dalle telecamere".
Stavolta però il trambusto è talmente fragoroso che sveglia i vicini e così scatta subito l’allarme ai carabinieri. Una pattuglia è proprio nei paraggi e l’intervento è praticamente immediato. Quando l’uomo si accorge dell’arrivo dei carabinieri è ancora dentro la lavanderia: ormai è troppo tardi per scappare. E allora, secondo le prime ricostruzioni della vicenda, scatena il panico pur di non farsi acciuffare. Devasta quello che trova all’interno del locale, sparge vernice bianca sulle scale, scaglia contro i carabinieri ciò che gli capita sottomano. E così riesce a barricarsi al piano superiore dell’attività commerciale, all’interno dell’ufficio che si trova su un soppalco. Per bloccare l’accesso ai militari dell’Arma utilizza la scrivania e altri arredamenti. Potrebbe essere armato e non ne vuole assolutamente sapere di uscire da lì.
Una situazione delicatissima e ad alto rischio che sarebbe potuta degenerare da un momento all’altro e che invece si è risolta dopo quasi dieci ore di trattative estenuanti e tentativi andati a vuoto. Sul posto sono intervenuti anche la polizia, la municipale e i vigili del fuoco, oltre a un’ambulanza delle Pubbliche Assistenze. Ma soprattutto nuclei operativi di supporto e reparti specializzati arrivati da Firenze, come ’Le Api’, acronimo che sta per aliquote di primo intervento, ovvero reparti dell’Arma dei carabinieri che di solito intervengono all’interno di situazioni ad alto rischio, ad esempio prevenire o contenere atti di terrorismo. Veri e propri ’incursori’ pronti a entrare in azione se necessario. Al lavoro anche un negoziatore che ha cercato di convincere l’uomo a desistere e a consegnarsi alle forze dell’ordine. Il tutto mentre via Busoni era blindata e off limits per le auto. La vicenda si risolve solo con l’arrivo di una familiare dell’uomo che riesce a calmarlo. E alla fine il cinquantenne decide di arrendersi. Non era armato. L’epilogo arriva intorno alle 13.30. Dopo quasi dieci lunghissime ore, estenuanti. Per fortuna, nonostante tutto, nessuno è rimasto ferito.
Alessandro Pistolesi