
Gordon Baldacci ha raccolto i dati del maltempo del 14 marzo "A Empoli centro storico sono caduti 128.5 millimetri di pioggia se ne sono accumulati 120.4 a Empoli Lungarno e 162.6 a Pontorme".
Un’allerta che da arancione si trasforma in rossa, la pioggia incessante e il fiume Arno sorvegliato speciale. Che la situazione di questi giorni sarebbe stata peggiore del 2019 lo aveva reso noto fin dalle prime ore di venerdì il sindaco Alessio Mantellassi, parlando di una giornata, appunto, da bollino rosso che difficilmente il territorio dimenticherà. Ecco la grande paura tradotta in numeri. L’Arno, sorvegliato speciale, a Empoli ha raggiunto il suo apice fra le 16.05 e le 16.30 di venerdì, con un + 5,35 metri sopra lo zero idrometrico; al di sotto, comunque, stando ai dati, di una ventina di centimetri rispetto alla piena del novembre 2019. Fu quella di 6 anni fa l’ultima vera piena registrata, dove infatti furono raggiunti i 5,58 metri.
Ad analizzare il fenomeno è Gordon Baldacci. "In quel caso l’empolese - ricorda l’esperto del servizio meteorologico PontorMeteo - non fu colpito con gli stessi accumuli di questa ondata di maltempo. Su Empoli, dati alla mano, ci fermammo a 90 millimetri. Stavolta in alcune zone è piovuto fra il 25 ed il 45% in più rispetto alla singola giornata dell’evento calamitoso". A Empoli centro storico sono caduti 128.5 millimetri d’acqua, se ne sono accumulati 120.4 in zona Empoli Lungarno e addirittura 162.6 a Pontorme. Nell’area critica di Ponzano, siamo a quota 102.62. Sono 154 i millimetri rilevati a Limite sull’Arno, altro territorio duramente colpito dal maltempo insieme a Montelupo Fiorentino, dove si sono accumulati 105 millimetri in zona municipio, 127,5 nell’area dell’Osservatorio Beppe Forti di Camaioni e 123.7 nella frazione di Fibbiana mentre a Cerreto Guidi, in centro storico, sono stati segnalati 94.2 millimetri di pioggia caduta, 97.6 a Gavena, 94.4 a Lazzeretto e 76.4 a Stabbia. Vinci ne ha registrati 78.0. Non particolarmente significativi i risultati sulla Valdelsa. "Il fenomeno - conferma Baldacci - è quello del temporale autorigenerante che si autoalimenta a causa del contrasto tra una massa d’aria caldo-umida presente alle basse quote e un’altra più fredda e secca alle quote superiori della troposfera. Stavolta, pur provenendo da una settimana instabile, ci siamo ritrovati davanti a una serie di fronti che non hanno fatto altro che alimentare nella stessa diagonale le precipitazioni".
Y.C.