L’analisi dell’esperto sul voto: "Ben governare non basta a vincere. Decisivo il bisogno di schierarsi"

Morisi, professore di politiche pubbliche: "La frammentazione dei candidati non è un buon indicatore. I programmi elettorali? I temi in agenda sono tutti ricorrenti. È mancato un bagno di realismo...".

L’analisi dell’esperto sul voto: "Ben governare non basta a vincere. Decisivo il bisogno di schierarsi"

L’analisi dell’esperto sul voto: "Ben governare non basta a vincere. Decisivo il bisogno di schierarsi"

"Le roccaforti rosse? Ormai non esistono più. Ogni Comune è contendibile". Nel 2022, a margine delle elezioni politiche, Massimo Morisi, esperto di politiche pubbliche e locali, già docente alla facoltà di Scienze politiche dell’Università di Firenze, lo aveva detto a chiare lettere: anche a Empoli la partita è aperta. Un concetto ribadito adesso, nella sua analisi a pochi giorni dal voto: "Non basta ben governare per vincere le elezioni".

Professor Morisi, cosa guardano i cittadini quando scelgono un sindaco?

"Empoli in questi dieci anni è stata ben governata, è sopravvissuta a processi di trasformazione, non è diventata landa desolata del sistema economico toscano ma ha mantenuto la sua vitalità. Eppure spesso non basta ben governare per vincere le elezioni. Oggi la politica è un luogo dove si naviga sempre in mare aperto. E la variabile qualità del governo non è più decisiva, specie in elezioni come questa dove il voto locale è associato a quello europeo".

L’affollamento di candidati è una novità per Empoli. Come va interpretato?

"È l’indicatore di una frammentazione che nasce tutta all’interno del ceto politico. La cosa è molto evidente nel centrodestra con i due candidati che sembrano proporre programmi sovrapponibili, molto incentrati sulla sicurezza. A livello locale poi le alleanze sono più legate a rapporti interpersonali e a microcosmi che fanno storia a sé, anche così si spiega l’alleanza tra Pd, Azione e Verdi Sinistra Italiana, mentre Italia Viva corre da sola. C’è poi il M5S che nel suo programma sembra voler ribadire la diversità delle origini e ce l’ha a morte con temi su cui il Comune non ha la parola fine come la quotazione in borsa della Multiutility".

Un giudizio sulla campagna elettorale e sui programmi dei candidati?

"Non dico che si somigliano tutti ma le questioni in agenda sembrano essere ricorrenti, ammesso che davvero possano trovare applicazione nell’amministrazione. Penso ad esempio alla sicurezza: chi non vorrebbe più sicurezza? Il tema è presente in ogni programma di tutti i Comuni... Mi stupisce il fatto che nessuno collochi le proposte in maniera dettagliata. Ad esempio le liste d’attesa nella sanità: Empoli da sola non può risolvere il problema. In questa campagna sembra essere mancato un bagno di realismo".

Quale elemento alla fine potrà essere determinante?

"La politica è come la ‘provvidenza’: incontrollabile in anticipo, produce effetti successivamente. Salta all’occhio una forte contrapposizione tra tifoserie, come unico elemento che guida il discorso politico. Il bisogno di schierarsi è più forte delle ragioni programmatiche, bisogna capire se questo concetto prevarrà anche a Empoli o meno".

Alessandro Pistolesi