Lavanderia nel mirino dei ladri. Ancora danni per migliaia di euro: "Siamo al terzo furto in tre mesi"

La rabbia del titolare della Express wash di piazza Matteotti: "È impossibile lavorare in questo modo"

Lavanderia nel mirino dei ladri. Ancora danni per migliaia di euro: "Siamo al terzo furto in tre mesi"

Cristiano Ulivi mostra i danni provocati dall’ultimo furto (Gasperini/FotoGermogli)

Tre furti in tre mesi. Sospira Cristiano Ulivi, sospira e si fa i conti in tasca. Di pazienza (e non solo di quella) gliene serve tanta per andare avanti. "Ho aperto la lavanderia automatica in piazza Matteotti dieci anni fa come investimento, visto che lavoro come camionista – racconta il titolare della Express Wash –. Negli ultimi tempi la situazione è peggiorata, non faccio altro che sborsare per rimediare ai danni dei ladri. Ieri mi sono svegliato alle 5 per andare a prendere il camion e mentre mi stavo preparando mi ha telefonato la guardia giurata per annunciarmi la bella sorpresa...". La terza, appunto, dall’inizio dell’estate. Porta d’ingresso scassinata con il piede di porco, stessa sorte per il cambiamonete e per il distributore di gettoni. "Siccome non gli bastava hanno sfondato a pedate anche la porta del magazzino, dove tra l’altro non tengo nessun oggetto di valore, e trovato un mazzo di chiavi hanno provato ad aprire le varie macchine sperando di ricavarne qualcosa", spiega l’imprenditore mostrando le immagini del circuito di videosorveglianza.

Il bilancio? "I delinquenti se ne sono andati con 1.500-1.800 euro – commenta facendo l’inventario –. Una somma a cui dover sommare almeno 3mila-4mila euro di danni materiali perché quelli hanno fatto il pandemio". In due, anzi in uno. Perché l’ondata distruttiva è opera di un uomo con il volto travisato e il cappuccio della felpa in testa che ha agito "senza essere disturbato e senza particolare fretta" (il filmato consegnato ai carabinieri per la denuncia lo dimostra) per una quarantina di minuti mentre il complice faceva da palo fuori. "L’ho visto devastare con il piede di porco porta e macchinette – commenta – e poi prendere le monete con calma, una alla volta". Nessuno ha sentito niente. Come durante il colpo del mese prima quando un ragazzo a viso scoperto, alle 7 del mattino, ha sfondato la gettoniera e fatto saltare la centralina elettrica per oltre 1.400 euro di danni. E come durante il colpo del mese prima ancora. "Quella volta fu clamorosa – ricorda Ulivi –. Una coppia entrò a viso scoperto alle 16 con una mola a batteria. La usarono per tagliare le rete in acciaio messa a protezione del cambiamonete e tutti i lucchetti. Ho ancora il filmato delle loro prodezze. Davvero difficile continuare a lavorare con questa angoscia".

elisa capobianco