Al piano di investimenti milionari, figlio del cambio di assetto azionario, che Sammontana Group ha presentato lo scorso anno, la Rsu dello stabilimento di via Tosco Romagnola ha risposto con un accordo che definisce storico e che ha raccolto l’assenso della stragrande maggioranza dei lavoratori: 128 i sì, 31 i no e 7 gli astenuti. Un accordo che riguarda essenzialmente il lato economico della prossima contrattazione di secondo livello (2026-2029), proiettato sul futuro dei lavoratori e che si fonda sulla volontà di mantenere ben radicata la produzione nel territorio empolese. Andrea Rufini, a capo della Rsu Sammontana, nel presentarne la sostanza ha tenuto a precisare che sebbene nessuno in fabbrica abbia "particolare simpatia per i fondi di investimento, quello che ci si presenta è uno scenario nuovo e per il quale abbiamo raggiunto un accordo con l’azienda". "Gli investimenti annunciati – continua il sindacalista della Cgil e della Rsu – cambieranno molte situazioni in Sammontana, a cominciare dalla mensa, che sarà nuova, al parcheggio in via Pratella, alla nuova palazzina multipiano per gli spogliatoi, gli uffici, i laboratori, oltre agli spazi per la produzione che verranno anch’essi aumentati. Il radicamento sul territorio e gli investimenti spesi qui danno una garanzia in più". Un po’come dire che se l’azienda fa tanti investimenti a Empoli è altamente improbabile che decida di delocalizzare la produzione, ergo, la garanzia per i lavoratori.
"A fronte degli investimenti che saranno fatti qui – ha aggiunto Rufini – nel 2026 e nel 2027 non ci saranno aumenti salariali, che scatteranno nel 2028 e 2029 e saranno il ’sigillo di garanzia’ su quello che verrà realizzato sul territorio, dal nuovo parcheggio al magazzino più grande, alla sala produzione più ampia. L’azienda ha in programma di crescere in modo significativo e abbiamo legato il nostro accordo al futuro dell’azienda. L’aumento, diviso negli anni 2028 e 2029, sarà di 60 euro. E’ un accordo storico, perché mette le basi per i prossimi anni. Accettiamo il dissenso di alcuni nostri colleghi, ma siamo convinti di farlo rispettare per dare anche a chi non era d’accordo la dimostrazione che ci sono una prospettiva a lungo termine e vantaggi per tutti".
"Dopo la trasformazione subita da Sammontana – ha aggiunto Francesco Baccanelli della Flai Cgil Firenze – ci premeva sancire con questo accordo come funzionerà la contrattazione di secondo livello. Vogliamo che quello che stabiliamo dal punto di vista salariale sia uguale per tutti. Non con premi diretti a questo o a quello, o l’utilizzo di materiali vecchi che va a discapito del lavoratore. Volevamo che restasse la nostra organizzazione: tutti i lavoratori ricevono lo stesso trattamento economico, secondo un principio di equità salariale che coinvolge anche i lavoratori stagionali: quello che si contratta, vale per tutti". "Con questo accordo – ha precisato Andrea Rufini – si sono create le condizioni per cui il lavoratore può stare meglio in azienda, con aree di lavoro più grandi, che significano più sicurezza, e spazi mensa più grandi e adeguati, che significano maggiore tutela". I voti contrari, quindi, perché? "Per diffidenza – ha concluso Rufini – Chi ha detto no pensa che tante cose annunciate non saranno fatte. Per questo è fondamentale che l’azienda porti avanti quello che ha detto che farà".
Francesca Cavini