Empoli, 10 maggio 2022 - "Il problema? Che non arrivano curriculum. Non sappiamo dove andare a cercarli i dipendenti. Dalle agenzie interinali ci dicono che stanno lavorando per darci una mano. Ma non hanno candidati da poterci presentare. Una situazione imbarazzante". E poi i colloqui, dove i ruoli si sono ribaltati. "Le faccio sapere", frase fatta che... non sono più i datori di lavoro a pronunciare. "Oggi sono gli stessi candidati a dettare le regole e a lasciarci in attesa. Paradossale". Anche al Bar Vittoria di Empoli si cerca personale: 7 tra baristi, aiuto cuoco e aiuto pizzaioli. Il pasticcere presto andrà in pensione. "Inutile dire che trovare un sostituto sarà una vera impresa". È esasperato Eros Condelli; il titolare del locale parla a nome di Confesercenti Empolese Valdelsa e lancia l’sos. "In questi 2 anni in Italia c’è stato troppo assistenzialismo, e gestito male. Chi ha modo di reperire un reddito dallo Stato preferisce accontentarsi, farselo bastare per vivere una vita più serena anzichè lavorare il sabato, la domenica, o dopo cena. E così il mondo della ristorazione è in ginocchio".
La ripartenza c’è, i locali sono sempre pieni. "Avevamo ridotto il personale all’osso per campare, e ora che siamo pronti ad affrontare la stagione estiva con entusiasmo, dobbiamo rifiutare i lavori. Ho dovuto dire dire di no a un catering, perché non avevo chi mandare". I numeri non lasciano spazio alla fantasia. Durante l’ultimo convegno realizzato da Confcommercio Toscana su formazione e lavoro è emerso che tra le imprese che hanno ripreso ad assumere, il 35% ha avviato azioni per la ricerca di personale già nella seconda metà del 2021. Due imprese su tre dichiarano di aver incontrato serie difficoltà nel reperire le persone giuste. "I motivi? Pochi candidati con le competenze cercate – dicono da Confcommercio – oppure pochi interessati alle mansioni offerte". In aumento il saldo netto di assunzioni rispetto al 2020, anche se in alcuni settori come il turismo, le nuove assunzioni non riescono a coprire le perdite del periodo di crisi. Nell’analisi condotta da Confcommercio, il 78% delle imprese in difficoltà nel reclutamento di risorse è rappresentato, appunto, dalla ristorazione, seguito dal 70% per la ricezione turistica.
Anche il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano ha ribadito le difficoltà in cui versano le imprese dopo la pandemia e la necessità di trovare nuove forme contrattualistiche a mutua garanzia di lavoratori e datori di lavoro. "Sono cambiati gli stili di vita e di consumo, siamo chiamati a rispondere a nuove richieste, ma dobbiamo avere strumenti adeguati per farlo, come nuovi contratti più flessibili, che non vuol dire meno rispettosi dei lavoratori. La ripartenza impone la condivisione di valori che rimettano al centro le persone e le competenze, ecco perché la formazione diventa centrale. Senza la qualità del lavoro non si va da nessuna parte".