Un paradiso che va in pezzi. Tutto intorno, un mare di colline verdi. Non vola una mosca, fuori. Dentro invece si continua a lavorare alternando ore di sciopero a momenti di agitazione, confronti tra colleghi. C’è timore per il futuro, rassegnazione per la chiusura "ingiusta perché non è un’azienda in crisi la nostra. Abbiamo chiuso il 2024 con il 300% in più dell’utile richiesto dalla casa madre. Abbiamo dimostrato efficienza, risolto problemi, fornito qualità, aggiornato i modelli. È questo il ringraziamento?".
Luca Martelli è entrato in Navico 15 anni fa. Ha iniziato con un tirocinio per poi restare. Nel frattempo è cresciuto professionalmente, ha messo su famiglia. Ora c’è una bambina di 7 mesi e un mutuo da pagare. Sono tante le storie che ora si intrecciano, unite da un destino comune. "Uno dei nostri si è licenziato da un indeterminato perché gli era stato proposto l’inserimento in azienda. Ha un figlio di un anno. Una famiglia da mantenere e la promessa del posto fisso andata in frantumi". Sgretolata per un sogno, quello di lavorare per un’azienda solida, altamente qualificata. Una realtà come non ce ne sono in Toscana.
"La nostra – prosegue Martelli – è una manodopera specializzata nel settore marino, siamo duttili in ambito elettro-meccanico. Ci saranno forse 5 leader mondiali. Impossibile in soli 60 giorni trovare qualcuno disposto a comprare lo stabilimento e salvare questo patrimonio perché Brunswick chiudendo alla possibilità di vendere ai competitor (non solo a chi produce radar ma a chi si occupa del settore tutto), ci taglia le gambe".
Ci si preoccupa perché oltre ai ’no’ al ritiro dei licenziamenti, l’azienda non ha messo sul tavolo nessun tipo di controproposta. "Da giugno chiediamo rassicurazioni. Se ci avessero avvisati prima, ci saremmo mossi per cercare un’altra occupazione. Invece nessun accompagnamento, nessun segnale". Nicoletta Bambi, referente sindacale, è stata assunta 13 anni fa e ad agosto 2028 andrà in pensione. Mancano tre anni e mezzo. "Sono una donna che fa un lavoro da uomo – dice la storica magazziniera di 62 anni –. Sono svantaggiata perché fuori dal mercato del lavoro. Da dove ricominciare?".
Intanto dal mettere in campo ogni strumento possibile per "rendere la vita difficile a Brunswick". E da un incontro pubblico. Lo ha dichiarato il sindaco che sta organizzando un’iniziativa pubblica per tenere alta l’attenzione. "Ci stiamo accordando con sindacato, lavoratori, istituzioni. Tutti uniti per informare la cittadinanza di cosa sta accadendo – è il commento di Alessio Mugnaini –. L’azienda è piccola, il sito si trova su una strada di campagna, i presidi non li nota nessuno. Non possiamo permetterci l’invisibilità. Non possiamo permettere che questa questione finisca nel dimenticatoio. L’atteggiamento tenuto dall’azienda rappresenta uno schiaffo ai lavoratori, alle loro famiglie e all’intera comunità. Ci organizzeremo per protestare. Chiediamo ai cittadini di alzare la voce contro questa decisione, che rappresenta una grave ferita per il territorio. Non ci arrenderemo".
Ylenia Cecchetti