Le Rsa della discordia: "Rispettate tutte le regole"

Il sindaco Vanni ribatte punto su punto alle accuse dell’opposizione "Percorso trasparente. Il ricorso alla Corte dei Conti è poco comprensibile".

Le Rsa della discordia: "Rispettate tutte le regole"

Il sindaco di Vinci, Daniele Vanni (Gasperini/FotocronacheGermogli)

"Il ricorso alla Corte dei conti di una parte dell’opposizione non mi sorprende, visto la loro estrema contrarietà a questo tipo di servizio. Ma lo trovo poco comprensibile, visto che l’amministrazione comunale ha seguito il percorso amministrativo e ha adottato gli atti relativi con trasparenza e sotto la supervisione di tecnici competenti". E’ la replica del sindaco Daniele Vanni agli esponenti di ’In Comune per Vinci’, che tramite il capogruppo Giuseppe Pandolfi hanno presentato un esposto alla Corte dei Conti in merito all’iter che dovrà portare alla realizzazione delle due Rsa di Sovigliana. I membri della formazione d’opposizione contestano fra le altre cose all’amministrazione di aver assecondato in modo a loro avviso eccessivo le richieste del gruppo Carron nel timore che l’azienda potesse investire altrove.

E Vanni ha risposto punto per punto. "Realizzare una nuova Rsa è come costruire un ospedale: si devono rispettare norme sulla sicurezza e l’antisismica e ciò rende praticamente impossibile recuperare vecchi immobili esistenti. Per quanto riguarda l’aliquota dei costi di costruzione individuata per i servizi di interesse pubblico, permetterà di agevolare tutte quelle realtà che vorranno investire a Vinci in termini di servizi primari importanti per la comunità – ha proseguito Vanni – in merito alla collocazione della Rsa, è giusto ricordare che quei terreni non erano a destinazione agricola. Nel precedente Regolamento Urbanistico, nella zona tra via Alfieri e via Grocco era previsto un intervento di nuove edificazioni residenziali. Penso che avere una struttura socio-sanitaria che eroga servizi ai cittadini sia un miglioramento rispetto alla previsione precedente. Questo intervento permetterà di dare una risposta a tante famiglie che hanno o avranno anziani non autosufficienti. Siamo una popolazione che sta invecchiando: in Toscana ci sono oltre 45mila anziani non autosufficienti gravi e per solo il 24% di loro siamo in grado di assicurare dei posti letto. Dobbiamo pensare a questo in una dimensione generale, di bene per la collettività".