
Misericordia gremita per il convegno organizzato da Parrini e Guerrini. Il senatore dem: "Per tante famiglie c’è il rischio di una doppia beffa ". .
Il fatto che la sala fosse gremita è indice dell’attenzione che suscita il tema. Impensabile anni fa. E per nulla scontato. In una novantina, ieri, hanno preso parte all’incontro “Fare giustizia - L’impegno per i risarcimenti agli eredi delle vittime italiane di crimini nazifascisti“, nato dall’idea del senatore Pd Dario Parrini e da Mauro Guerrini della Società Storica Empolese per sensibilizzare sul tema ristori. Ma anche per fare un quadro aggiornato sugli esiti della battaglia portata avanti - dopo decenni di oblio - dal senatore dem. Ad aprire i lavori, il Governatore della Misericordia di Empoli (dove si è svolta la conferenza) Francesco Pagliai. Tra gli intervenuti, l’avvocato empolese Diego Cremona del Foro di Firenze, a cui si sono affidati circa 60 ricorrenti del territorio. Obiettivo, tracciare gli scenari futuri, che non promettono bene. "Sarà rifinanziato il fondo, in modo che chi ha già un titolo definitivo e chi lo avrà nei prossimi anni possa ottenere l’erogazione che gli spetta senza attese bibliche? E c’è una speranza di ottenere una riapertura dei termini per promuovere le azioni civili visto che diversi familiari di vittime anche nella nostra zona soltanto di recente sono venuti a conoscenza di questa possibilità giudiziaria di risarcimento?".
Sono gli interrogativi che Parrini ha portato all’attenzione dei cittadini. "In tre anni – ha fatto presente il senatore – siamo passati da una situazione in cui lo Stato italiano ha provveduto a creare presupposti per far giustizia (era l’aprile del 2022, a quasi 80 anni da stragi, eccidi e deportazioni) a una situazione nella quale nonostante l’impegno parlamentare, le promesse di giustizia si sono rivelate in gran parte disattese. I risarcimenti erogati rispetto all’entità del fondo di 61 milioni istituto nel 2022 dal Governo Draghi come forma di ristoro per le sofferenze patite per i crimini di guerra del Terzo Reich è modesta. Non è stata data alcuna risposta dal Ministero dell’economia e delle finanze su quanti ristori siano stati erogati e su quanti lo saranno, su quante risorse ad oggi sono disponibili e di quanto il fondo andrebbe rimpinguato".
Se non verrà finanziato il fondo - è la preoccupazione di tanti familiari, alcuni dei quali presenti all’incontro - oltre al danno ci sarebbe la beffa. "Ci sono circa mille casi ancora nel limbo, di persone che hanno avviato una causa civile e che sono in attesa della sentenza di primo grado. Non sappiamo se l’Avvocatura di Stato la impugnerà – spiega Parrini –. C’è il rischio che negli anni questi processi diano luogo a sentenze di primo grado diventate definitive perché passate in giudicato ma che, una volta fatta richiesta di accesso al fondo, questo sia incapiente. E quindi, stop ai risarcimenti. Ecco perché diventa urgente prevedere un rifinanziamento. Serve investire sul fondo ogni anno, magari per 10 anni". Si è parlato anche di un’altra pagina di storia: "Lo stesso canale lo si potrebbe aprire per i ristori alle vittime del massacro delle foibe". Si torna poi alla questione dell’ampliamento (negato) della finestra temporale utile alle famiglie per chiedere i ristori. Nessuna proroga "ma l’intenzione di chiudere la porta in faccia a chi non sapeva di poter promuovere una causa". Come Sandra Guerra, che ha preso la parola proprio per questo. "Ho saputo troppo tardi di questa possibilità di ricorso – ha raccontato la donna –. Sono una delle poche ad aver perso due familiari nei campi di concentramento. Ci meritiamo un’altra occasione".
Ylenia Cecchetti