di Tommaso Carmignani
Settanta milioni in più con circa mille contribuenti in meno. Se adesso l’Organizzazione mondiale della sanità ha declassato la pandemia da Covid 19 ad una malattia come le altre, la sensazione è che anche nell’Empolese Valdelsa il ritorno alla normalità, seppur attraverso un processo lento e faticoso, non solo sia già arrivato, ma passi proprio dalle tasche dei contribuenti. Perché la sorpresa, a tre anni e qualche mese dall’inizio della crisi sanitaria che ha cambiato il mondo, è che i redditi imponibili dei cittadini del territorio hanno superato sia quelli del 2020 – l’anno in cui il mondo ha fatto i conti per la prima volta con il virus – che quelli del 2019.
I dati, contenuti all’interno di un report del ministero dell’Economia e delle Finanze, parlano chiaro: per quanto riguarda i redditi 2022, calcolati sull’anno di imposta 2021, gli undici comuni hanno messo insieme circa 2,65 miliardi di euro, circa 70 milioni in più rispetto ai 2,58 miliardi del 2019. Una cifra sorprendente che va ben oltre quelli che erano stati i redditi del 2021, calcolati sull’anno di imposta 2020: l’impatto con il Covid e, soprattutto, l’effetto prolungato dei lockdown più duri che avevano provocato la chiusura di molte attività, avevano mandato in fumo più di 100 milioni rispetto all’anno prima, cioè al 2019.
La ripresa, quindi, c’è stata, ma andrà confermata e consolidata anche nel 2023. Sarà infatti interessante capire se e come gli effetti post pandemia, specialmente quelli legati all’inflazione, alla carenza di materie prime e al rialzo dei tassi dei mutui avranno influito sulle salute delle nostre aziende e, soprattutto, sulle tasche degli empolesi.
In ogni caso, guardando al dato scorporato, su un totale di circa 130mila contribuenti distribuiti in tutti gli undici comuni il grosso lo fa ovviamente il lavoro dipendente o assimilato, che mette insieme qualcosa come 1,5 miliardi di euro di reddito complessivo. C’è poi un esercito di circa 45mila pensionati che guadagna circa 800 milioni di euro, a cui si aggiunge la componente non banale dei lavoratori autonomi che si attesta sui 70 milioni circa. Ci sono poi i redditi generati dai fabbricati e quelli d’azienda. Ma come sono distribuiti questi soldi? Il Comune che la fa da padrone è ovviamente Empoli, che da solo mette insieme qualcosa come 800 milioni di euro, seguito da Fucecchio e Castelfiorentino che sono anche i più numerosi in termini di cittadini contribuenti.
Il Comune dei ‘paperoni’ è invece Vinci: quasi 230 milioni di reddito con una popolazione più bassa in termini di abitanti ma sostanziosa per quanto riguarda i titolari di reddito, anche grazie alle rendite da fabbricati che sono oltre 4mila.
Sul fronte delle fasce di reddito, invece, nell’Empolese Valdelsa ci sono circa 31mila persone che guadagnano una cifra compresa tra 0 e 10mila euro, mentre la fascia più grossa della popolazione, circa 45mila persone, hanno un reddito compreso tra 15mila e 26mila euro. E non mancano ovviamente nemmeno i ‘paperoni’, quelli cioè che hanno un reddito imponibile superiore ai 120mila euro all’anno. Sono circa 1.100 in tutto il territorio, con larga predominanza nel Comune di Empoli (393).
La città che ne ha di più in relazione agli abitanti resta però ancora Vinci, seconda soltanto al capoluogo e a Fucecchio: qui le persone che hanno un reddito di questo genere sono 112 e insieme fanno oltre 27 milioni di euro.