YLENIA CECCHETTI
Cronaca

“Una rosa rossa alla fidanzata, poi non è più tornato”. Gli ultimi momenti di Leonardo, morto in moto a 16 anni

Lo strazio del padre di Leonardo Gozzi, deceduto in un incidente in moto: “Gliel’avevo regalata io a sorpresa”. Tanti mazzi di fiori lasciati sull’asfalto in via Marco Polo. Il dolore degli amici a scuola

Tanti amici di Leonardo Gozzi (nel cerchio) hanno voluto lasciare un fiore sul luogo della tragedia (Foto Tommaso Gasperini / Fotocronache Germogli)

In molti, tra gli amici di Leonardo, anche ieri hanno deciso di passare a lasciare un fiore sul luogo dell’incidente (Tommaso Gasperini/ FotoGermogli). Nella foto in basso, Leonardo Gozzi in un momento felice

Castelfiorentino (Firenze), 3 ottobre 2024 – La pioggia incessante non ha fermato la voglia di solidarietà. C’è ancora chi si passa, lascia un fiore e un messaggio sul luogo dell’incidente. Sotto gli ombrelli ci si scambiano poche parole. “Siamo i cuori blu – si firmano alcune ragazze su un bigliettino –. Ti ricorderemo per sempre”.

Leonardo Gozzi a Certaldo lo conoscevano tutti. E la processione è continua. Ci sono i girasoli, le margherite e tanti, tantissimi mazzi adagiati sull’asfalto in via Marco Polo. Lì dove il 16enne “dal sorriso buono” è passato per l’ultima volta. Amava le rose e ne aveva scelta una rossa, simbolo dell’amore, da portare proprio quella sera alla sua fidanzatina. Un gesto puro e gentile, “così come era lui”. Da quell’appuntamento poi, non ha fatto ritorno.

Sotto la pioggia battente, tutti schierati con i loro motorini, gli amici hanno fatto le ore piccole su quella strada martedì sera. “Poteva accadere ad uno di noi”. È incessante la manifestazione d’affetto nei confronti del 16enne, residente a Castelfiorentino ma certaldese d’adozione. “Non riusciamo a crederci – si lasciano andare alla commozione i genitori Giampiero e Stefania –. A scuola era popolare, nostro figlio. Lo conoscevano tutti in tutte le classi, dalle prime alle quinte. Ci ha chiamato la preside: l’istituto si è bloccato, tutti fuori nei corridoi per ricordare il nostro Leonardo”. Lo hanno fatto con un altro mazzo di fiori, lasciato sul banco ora vuoto. L’hanno fatto con una scritta appesa al cancello del Roncalli di Poggibonsi. “Sempre con noi. Bara 4 Love”. Da Mister Baraonda, il suo soprannome. Sgomento e incredulità tra le aule e i corridoi. “È difficile trovare le parole giuste per esprimere l’indicibile dolore che ha colpito la nostra comunità scolastica – ha fatto sapere l’istituto –. In un tragico incidente, è venuto a mancare Leonardo, un nostro caro studente. Ci stringiamo intorno all’immenso dolore della famiglia e degli amici”. La scuola effettuerà un minuto di silenzio il giorno del funerale e saranno messe in atto altre iniziative per ricordarlo. Leonardo frequentava la classe terza dell’indirizzo tecnologico elettronica ed elettrotecnica. “Gli piaceva la domotica, materia nuova di quest’anno – racconta il babbo Giampiero – Andava bene in informatica, e no... Non era un asso in matematica”. Ma ad educazione fisica in pagella c’era un bel 9. “Sembrava una gazzella, quando correva non gli stava dietro nessuno. Presto avrebbe ricominciato la palestra”. Lo sport era una delle sue grandi passioni. Aveva fatto le scuole elementari e le medie a Certaldo, paese che aveva continuato a frequentare anche da adolescente.

“Aveva tanti amici qui e di recente, a Fogneto, ci aveva trovato anche l’amore. Quella strada la faceva spesso, si muoveva sempre in sella alla sua moto dopo la scuola”. Un motard nero con le finiture gialle, abbinate al casco. “Aveva preso il patentino subito a 14 anni, passando l’esame al primo colpo e ne andava orgogliosissimo – continua il padre –. A sorpresa gli feci trovare la moto come regalo. “Vieni giù, in magazzino“, gli dissi. E da lì, dalla sua moto non si è più separato. Neppure per il suo ultimo viaggio”. L’ultima immagine che Giampiero Gozzi ha di suo figlio è chiara, nitida nella mente. “Lui in sella. Un ultimo saluto col braccio, la raccomandazione che andasse piano e uno dei suoi soliti sorrisi. Di quelli disarmanti. Da quel momento non l’ho più visto”.