Donne e stelle, un binomio vincente. Una combinazione scoppiettante che illumina il cielo sopra Montelupo Fiorentino per poi cadere, come una cometa, dritta su Palazzo Strozzi. E’ lì che l’asteroide Ati ha fatto, idealmente, bella mostra di sé. E l’occasione non poteva essere delle più calzanti. A presentare Ati, omaggio alla principessa etrusca e considerata simbolo dell’emancipazione femminile della sua epoca, ieri è stata Maura Tombelli, direttrice dell’Osservatorio astronomico Beppe Forti di Montelupo Fiorentino. La cerimonia di intitolazione (l’asteroide è stato dedicato a Giulia Cecchettin, la ragazza veneta uccisa giorni fa dall’ex) si è svolta durante ’Ci siamo fatte spazio’, nell’ambito della seconda edizione di ’La Toscana delle donne’, l’iniziativa della Regione dedicata a riflessioni sulla condizione femminile. Se è stato possibile ottenere l’intitolazione di un asteroide col nome di Ati, la prima donna etrusca (unico caso al mondo), il merito è della signora delle stelle di casa nostra. L’astronoma Tombelli, prolifica cacciatrice di asteroidi alla quale si deve la costruzione dell’Osservatorio pubblico di San Vito a Montelupo inaugurato nel 2018 da Piero Angela, ha partecipato alla tavola rotonda con il presidente della Regione Eugenio Giani.
"Quando ho proposto questo nome - racconta Tombelli - pensavo non mi sarebbe stato approvato. Ati è una divinità inventata". Si tratta infatti di un personaggio scoperto nel museo nazionale etrusco di Villa Giulia e creato da Genus Bononie. Simboleggia una principessa etrusca libera e indipendente, rappresenta il ritratto di una condizione femminile davvero sorprendente per il VII secolo a.C. "L’asteroide - dice Tombelli - è stato scoperto nel novembre del 2002. Non sarà l’unica intitolazione al femminile, questa. Ne abbiamo altre due in serbo per il Natale". E proprio a Natale ma nel 2024 l’asteroide Ati sarà visibile dalla terra. I tempi sono cambiati da quando Tombelli partecipò alla prima riunione in Nord Italia degli Astrofili Italiani. "E’ un aneddoto buffo, questo. In quell’occasione un astrofilo tedesco mi chiese di chi fossi moglie, madre o figlia per giustificare la mia presenza all’incontro. Bischero, gli risposi io. Mi garba il cielo come te. Sono felice che chi non credeva in me si sia dovuto ricredere".
"Le quote rosa in questo mondo? Non siamo ancora al 50 e 50 - aggiunge Alex Mazzanti, presidente del Gruppo Astrofili Montelupo - Ma abbiamo due direttrici di Osservatori donne (oltre a Tombelli, Maria Sofia Randich per Arcetri) e questo è un bel segnale. Donne ai vertici; sarebbe stato pressoché impossibile anni fa. C’è ancora tanto da fare". Cosa dire a una giovane che vuole avvicinarsi al mondo delle stelle? "Direi prima di tutto di venire da noi; insegniamo il cielo a livello di sogno, di novella, di emozione. Facciamo ricerca scientifica. E consiglierei di non lasciarsi mai condizionare. Non ho mai ascoltato chi provava a ostacolarmi. A Montelupo, se tutti guardano il tramonto oggi, è grazie al mio carisma - dice con una punta di orgoglio la direttrice del Beppe Forti - Certo, è vero. Se fossi stata uomo l’inaugurazione della struttura si sarebbe tenuta 10 anni prima. Ma quel tempo in più che ci è voluto l’ho lasciato scorrere con coraggio e ottimismo senza abbattermi mai".