L’impegno della polizia: "Lotta allo spaccio e controlli nei locali. Ascoltiamo i cittadini"

Giancarlo Consoli è il nuovo dirigente del Commissariato di Empoli. Dal contrasto all’immigrazione clandestina all’attenzione per la movida. "La comunità ha bisogno di risposte, già al lavoro con attività mirate" .

L’impegno della polizia: "Lotta allo spaccio e controlli nei locali. Ascoltiamo i cittadini"

Giancarlo Consoli è il nuovo dirigente del Commissariato di Empoli. Dal contrasto all’immigrazione clandestina all’attenzione per la movida. "La comunità ha bisogno di risposte, già al lavoro con attività mirate" .

di Elisa Capobianco

È arrivato in città da un mese, Giancarlo Consoli è il nuovo dirigente del Commissariato di polizia di Stato a Empoli.

Dottore, guardando al territorio quali sono le sue prime impressioni?

"Empoli è una realtà complessa, segnata da una forte presenza di cittadini extracomunitari. Da qui la necessità che i dispositivi di prevenzione e di controllo siano finalizzati anche a verificare la loro regolarità in materia di ingresso e di soggiorno. La normativa nazionale sull’immigrazione va rispettata, per la tutela di tutti i cittadini e degli stessi stranieri integrati. Siamo al lavoro per intercettare sacche di immigrazione illegale: in un mese abbiamo eseguito già due espulsioni".

Quali dunque le priorità e gli obiettivi da raggiungere?

"Intendo sicuramente potenziare il controllo del territorio e sicuramente agire in collaborazione con le altre forze dell’ordine, con le altre istituzioni, per offrire dei servizi di polizia adeguati. Bisogna rispondere alle esigenze della cittadinanza. È importante, dunque, pianificare in sinergia interventi mirati nelle zone più critiche, magari anche aumentando il numero di pattuglie con il supporto che chiaramente mi sta già fornendo la questura di Firenze. Nei miei 30 anni di carriera in tante città ho sempre cercato di migliorare i servizi sia di polizia giudiziaria che di controllo del territorio per innalzare il livello di sicurezza. E questo sarà un mio obiettivo anche per Empoli: potenziare i dispositivi di prevenzione e controllo, sia nelle periferie sia nel centro urbano, attenzionando anche i locali e i luoghi dove si concentrano di più i giovani. Insomma, divertirsi sì ma in sicurezza e nel rispetto delle regole".

Crede che il daspo urbano, ad esempio, possa essere uno strumento utile?

"Certo. Abbiamo già proposto la chiusura di locali dove esistono situazioni che possono minare l’ordine pubblico. Il daspo urbano lo stiamo adottando per impedire l’accesso nelle zone del centro a soggetti che disturbano e che creano problemi".

L’amministrazione comunale di Empoli, già con la precedente giunta Barnini, ha applicato per la prima volta le cosiddette ordinanze anti-kebab per limitare gli orari di alcune attività. Cosa ne pensa?

"Sono questioni di competenza comunale. Il Comune ha stabilito degli orari ed è legittimo, perché è giusto che ci siano regole precise. Noi ci preoccuperemo di chiudere quei locali che possono mettere a rischio l’ordine pubblico. Sempre nell’ottica di attenzionare la criminalità diffusa e la criminalità anche extracomunitaria, perché chi abita, lavora o ha un’attività commerciale qui deve vivere serenamente, sentirsi al sicuro".

Si parla spesso di sicurezza reale e percepita: che differenza c’è per lei?

"È fondamentale prestare molta attenzione anche alla percezione. La percezione della sicurezza è un segnale che proviene dal cittadino, va tenuta in grande considerazione. Anche in base a quella, alle richieste che riceviamo, possiamo calibrare e orientare il nostro lavoro. Il cittadino ha bisogno di vedere le nostre pattuglie in città e sul territorio, di sapere che siamo presenti".

Il bilancio di questo primo mese di incarico.

"Ci siamo concentrati soprattutto sulle attività di contrasto alla microcriminalità. Fenomeni come immigrazione clandestina - che spesso porta a delinquere -, spaccio di sostanze stupefacenti, furti, scippi vanno attenzionati e combattuti. E a Empoli lo stiamo facendo con un occhio di riguardo per le zone più problematiche, come stazione, parchi pubblici, viale Buozzi... Oltre alle due espulsioni di stranieri irregolari, nelle ultime settimane siamo già riusciti a individuare e arrestare vari soggetti, sia per spaccio che per reati predatori. Segnalo tre importanti sequestri di droga. L’attenzione è alta anche verso la movida, e verso i potenziali rischi correlati - quali ad esempio risse e abusi - con i controlli tra i locali empolesi soprattutto nel fine settimana: stiamo prendendo provvedimenti verso le attività che possono diventare punto di ritrovo per pregiudicati. La sospensione temporanea della licenza allo Station pub di qualche giorno fa ne è un esempio. Il nostro scopo? Il cittadino deve avere un riferimento costante nelle forze dell’ordine e noi - questo è certo - in collaborazione con carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale stiamo cercando e cercheremo di organizzare servizi sempre più efficaci e più efficienti".

È possibile dire lo stesso per gli altri comuni dell’Empolese Valdelsa?

"Al momento stiamo lavorando soprattutto su Empoli, ma abbiamo fatto servizi pure su Castelfiorentino - dove abbiamo chiuso un locale frequentato da soggetti già noti alle forze di polizia - e Vinci, estendendo i controlli amministrativi anche in locali di altri comuni. Ho già incontrato i vari sindaci per individuare le priorità. Proseguiremo su questa strada, in collaborazione con i carabinieri e con il supporto della Questura che ci ha già fornito delle unità operative di rinforzo per aumentare ovunque i livelli di controllo e sicurezza. L’unione fa la forza, si sa".

Ma gli organici a disposizione sono sufficienti?

"La macchina dei servizi finora ha funzionato anche grazie ai rinforzi che la Questura ci manda puntualmente: Firenze e il questore ci sono molto vicini. Però certamente, in previsione, si auspica un ulteriore potenziamento anche dell’organico dei nostri uffici perché è giusto avere più unità a disposizione".

Vuole mandare un messaggio alla popolazione?

"Gli empolesi devono dialogare con la polizia e con le altre forze dell’ordine. Devono trasmettere quelli che sono i dati e le informazioni utili poi a sviluppare le nostre attività. Il segnale che proviene dalla cittadinanza è sicuramente uno stimolo che ci porta a rafforzare i dispositivi e i servizi laddove occorre, per contrastare quel reato o quelle forme di criminalità che si riscontrano sul territorio. L’invito per tutti è quello di segnalare e denunciare".