La diatriba politica apertasi con l’assunzione dell’ex sindaca Brenda Barnini da parte della cooperativa sociale Sintesi-Minerva si è chiusa sui banchi del consiglio comunale con un’affermazione che, parafrasando il linguaggio giuridico, potrebbe suonare così: “il fatto non sussiste“. Una conclusione che, però, potrebbe essere temporanea almeno sotto il profilo della polemica politica. Il sindaco Alessio Mantellassi ha risposto punto per punto all’interrogazione presentata dal gruppo Centro Destra per Empoli in merito alla “possibile incompatibilità dell’ex sindaca Brenda Barnini con un nuovo incarico professionale presso la cooperativa appaltata per violazione delle linee guida Anac 2024 sul ’pantouflage’ (porte girevoli), risposta che ha chiarito come a termini di legge l’ipotizzata incompatibilità non sussista. Il divieto di ’pantouflage’, ha concluso il sindaco al termine del suo intervento, "non è stato violato perché non rientrano nei divieti previsti, i componenti di organi rappresentativi tra cui anche gli ex sindaci". Ma il capogruppo del Centro Destra per Empoli, Andrea Poggianti, nella sua replica non solo ha stigmatizzato l’inopportunità della scelta personale di Barnini, ma anche annunciato che presenterà una richiesta di parere all’Autorità nazionale anti-corruzione.
Un’iniziativa che non lo vede solo, ma in compagnia dei consiglieri di Fratelli d’Italia Empoli e Forza Italia Empoli del Fare, rispettivamente Francesca Peccianti e Simone Campinoti. Già prima di conoscere la risposta di Mantellassi in Consiglio, infatti, gli altri due esponenti dell’opposizione avevano annunciato l’invio di: "Una richiesta di parere all’Anac con l’obiettivo di chiarire se sia applicabile al caso empolese il divieto del ’pantouflage’, ovvero l’eventuale incompatibilità successiva alla cessazione del mandato dell‘ex sindaca con il nuovo impiego presso la coop Sintesi Minerva". Alla dura posizione di Peccianti e Campinoti, si aggiunge il giudizio espresso, sempre prima che il sindaco Mantellassi chiarisse la vicenda in Consiglio, anche dal consigliere di Buongiorno Empoli-Siamo Empoli e M5S, Leonardo Masi. "Se l’esempio è quello dato dalla ex sindaca di Empoli e dalla coop che l’ha assunta – scrive Masi in una nota – allora viene meno larga parte dei valori e dei modelli che la ‘sinistra di oggi’ come pure il mondo cooperativo avrebbero dovuto rappresentare: capisaldi, atteggiamenti e regole politiche, anche non scritte, che, la classe politica in questione, ha nei fatti ripudiato".