"L’industria del fashion cambierà. Per chi ci lavora e per l’ambiente"

Azzurra Morelli di Pellemoda ha ricevuto la “Mela d’oro“ che premia chi promuove la parità di genere

Si è svolto a Firenze il primo dei tre eventi territoriali previsti dal premio Women Value Company Intesa Sanpaolo, organizzato con la Fondazione Marisa Bellisario. L’iniziativa è dedicata alla valorizzazione dell’imprenditoria femminile e delle aziende che investono sulla parità di genere e sul welfare aziendale. Fra le oltre 1.400 candidature da tutta Italia, la vincitrice del premio nazionale Mela d’Oro Women Value Company Intesa Sanpaolo, speciale riconoscimento di Fondazione Bellisario assegnato lo scorso giugno durante la cerimonia della 36^ edizione del Premio Marisa Bellisario, è risultata Azzurra Morelli, Ceo di Pellemoda, a cui è stata consegnata la ‘Mela d’oro media impresa’.

Un anno memoriabile per i premi, il 2024...

"Certo, ma sono riconoscimenti che premiano l’impegno quotidiano. Non lavoriamo per prenderli, ma dedichiamo tanto a iniziative che alla fine ci sembrano normali e poi però si scopre che sono importanti e non comuni nelle politiche aziendali".

Per esempio?

"La flessibilità dell’orario. O la formazione. Ad aprile abbiamo fatto una giornata dedicata all’empowerment femminile e alla violenza di genere e tutti i dipendenti, donne e uomini, mi hanno ringraziato perché è stato importante. Il premio è un riconoscimento a un impegno di lungo corso per i temi della parità di genere, dell’ambiente e del welfare aziendale".

C’è un’autentica volontà di cambiamento nell’industria della moda?

"Sì. Sono sotto gli occhi di tutti le immagini di merce non venduta e abbandonata nel deserto, lavoratori non pagati e questo è sbagliato. Quello che facciamo accade coinvolgendo tutto il processo produttivo, le persone che con il loro saper fare creano un prodotto che va sì sulle passerelle, ma anche nei negozi, e da lì nella vita di chi lo compra e lo fa diventare suo".

La crisi del settore è conclamata, un’ipotesi su come finirà?

"Penso che alla fine ci sarà una scrematura. Ora la massima difficoltà è per i piccoli artigiani, noi l’avvertiamo un po’meno, ma tutti dobbiamo guardare alla legalità della filiera. Sì agli aiuti, ma mirati a chi rispetta le regole. Questa crisi ha dimensioni importanti perché ha diminuito le proporzioni della richiesta, quindi è giusto che chi lavora, seguendo le regole, sia aiutato e protetto".

Preoccupazione per i dazi al rialzo promessi da Trump?

"Ci speravo che il mondo, l’America fossero pronti a un presidente americano donna. Non è stato così e la ripresa dipenderà molto anche da quello che succede in America. Il premio che abbiamo ricevuto è fondato su valori che Trump non riconosce. E per imprenditrici come me, che hanno fatto di questi valori un cardine della vita dell’azienda, della mia visione come imprenditrice e come donna, questo nuovo panorama non è il più incoraggiante".

Francesca Cavini