Empoli, 5 febbraio 2016 - Niente che possa far pensare a un omicidio. La svolta nel giallo di Beata Balon, polacca di 45 anni, trovata cadavere nel letto della sua casa di Ponzano all’alba dell’11 gennaio, pare essere arrivata. E parla di suicidio. Inusuale, ma non impossibile. Questa al momento l’ipotesi più probabile per spiegare la tragica fine della 45enne, con problemi di alcolismo e depressione tali da averla spinta già in passato a tentare di togliersi la vita. Una scelta drammatica già compiuta pare anche dal padre. E’ morta asfissiata. Soffocata da un sacco di nylon ficcato in testa e fermato al collo da un giro di scotch da pacchi. Così è stata ritrovata, senza vita ormai da ore, dal compagno Giuseppe Nocerino, 38 anni, ex guardia giurata. Dopo una notte fianco a fianco, senza rendersi conto di niente. Il giallo di Ponzano, dove la coppia viveva al civico 28/a di via Pasteur, potrebbe essere vicino alla soluzione.
Anche se, pur senza alcun iscritto nel registro degli indagati, al momento il fascicolo per omicidio resta aperto. Come disposto all’indomani del ritrovamente del cadavere della donna dal pm Ornella Galeotti, titolare delle indagini condotte dai carabinieri del nucleo investigativo del tenente colonnello Agatino Saverio Spoto. Un’attività portata avanti senza sosta, con gli uomini della sezione investigazioni scientifiche fiorentina nei giorni scorsi di nuovo nell’appartamento dove Beata Balon è stata trovata senza vita. Un ulteriore sopralluogo per verificare passaggi di testimonianze fornite dalle persone ascoltate, una ventina, prima nella caserma della compagnia di Empoli, poi a Firenze. In cerca di indizi per ricostruire il contesto in cui è maturata la morte della 45enne, madre di un figlio e una figlia, addetta alle pulizie della ManutenCoop. Il principale teste dell’indagine è il compagno, ascoltato per ore quel lunedì di quasi un mese fa. Un racconto il suo passato sotto la lente di ingrandimento. Come i reperti sequestrati dalla casa del mistero, dal sacco allo scotch il cui rotolo era appeso al collo della Balon.
A quanto pare però gli elementi raccolti nel corso delle indagini non avrebbero evidenziato un quadro tale da far ipotizzare un omicidio: non è difficile pensare che gli esami tecnici – e forse lo stesso nastro adesivo, tra i reperti più attentamente esaminati – non abbiano fatto rilevare tracce di un eventuale, ipotetico assassinio. Intanto la famiglia della Balon tramite l’avvocato Omar Bottaro, nominato legale di parte offesa in un eventuale procedimento penale, è in attesa che venga depositata la relazione sull’autopsia eseguita dal consulenze tecnico del pm Galeotti. Il termine dovrebbe scadere il 17 marzo.