FRANCESCA CAVINI
Cronaca

L’Oratorio di San Ranieri. La cappella in rovina al Pozzale diventerà un centro culturale. Sos fondi per finire il restauro

L’associazione no profit La Costruenda, proprietaria dell’immobile, lancia un appello "I lavori sono a buon punto, ma dobbiamo ancora affrontare le opere all’interno" .

L’Oratorio di San Ranieri. La cappella in rovina al Pozzale diventerà un centro culturale. Sos fondi per finire il restauro

L’associazione no profit La Costruenda, proprietaria dell’immobile, lancia un appello "I lavori sono a buon punto, ma dobbiamo ancora affrontare le opere all’interno" .

La storia dell’Oratorio di San Ranieri, la cappella settecentesca che segna simbolicamente l’ingresso nella frazione del Pozzale, è la storia di chi getta il cuore oltre l’ostacolo per dare vita, e corpo, a un sogno. Per realizzare un progetto che va oltre il sé, la persona del protagonista, perché il suo obiettivo è nutrire la vita di una comunità. L’associazione senza scopo di lucro La Costruenda ha comprato dalla Curia empolese la cappellina di San Ranieri, come viene chiamata comunemente la chiesa, con un progetto ben preciso in mente: trasformarla in un piccolo, ma vitale, centro culturale. Per immaginare di trasformare la pericolante cappella in un luogo di cultura e incontro ci sono voluti tutto l’entusiasmo e il coraggio dei soci de La Costruenda, ma così hanno fatto e ora che il restauro è ben avviato c’è da superare un ultimo ostacolo, assai pratico. Servono sponsor.

Quando l’edificio è stato acquistato cadeva letteralmente a pezzi: il campanile era puntellato per evitare che crollasse sopra gli edifici circostanti (o nella strada), e da uno degli spacchi nel tetto spuntava il ramo di una pianta di fico selvatico. La soluzione più semplice ed economica? Buttare giù tutto e ricostruire ex novo. Pratica, ma impossibile. L’Oratorio di San Ranieri è, con buona probabilità, il monumento più antico del Pozzale, ma ciò che più conta è che si tratta di un edificio censito dalle Belle Arti: il suo restauro deve essere fatto secondo criteri conservativi rigorosissimi, come il suo ’status’ di bene storico impone. Criteri che non sono a buon mercato e che hanno riservato qualche ’sorpresa’ ai pur accorti e preparati soci de La Costruenda. L’associazione ha comprato l’Oratorio nel 2021 e a fine luglio di quest’anno è partito il cantiere per recuperare la struttura portante, prima di passare alla più delicata fase di restauro dell’interno della cappella. L’obiettivo dell’associazione è, come detto, trasformare l’immobile nella propria sede (attualmente ce l’hanno al circolo Arci del Pozzale) e in un centro culturale polivalente, dove allestire piccole mostre di pittura, fotografia e artigianato artistico, oltre a ospitare presentazioni di libri, un punto di book-crossing e uno spazio per il recupero e la divulgazione della storia e delle attività della frazione.

Il tesoriere de La Costruenda, Sandro Taddei, spiega come si è arrivati alla nascita e allo sviluppo di questo progetto. "Come siamo arrivati a comprare l’Oratorio di San Ranieri? Don Guido Engels cercava un’associazione, non un privato, a cui cederlo perché se ne prendesse cura, e noi cercavamo una sede esclusiva, in cui svolgere le nostre numerose attività, che fosse al Pozzale. E così...".

L’iter che ha portato all’avvio del cantiere è stato lungo, la Sovrintendenza deve approvare ogni passaggio, ma ora che i lavori di recupero della struttura portante sono ben avviati, si sono delineati alcuni problemi sul versante economico. "Le spese di restauro - spiega ancora il tesoriere Taddei – sono andate oltre le nostre previsioni e abbiamo bisogno di aiuto per completare i lavori. La nostra unica fonte di finanziamento è la sagra del carciofo e con quanto siamo riusciti a raccogliere quest’anno non copriamo le spese. Per statuto, non possiamo accumulare denaro e quanto incassato nelle edizioni precedenti della sagra è stato sempre devoluto in donazioni ad associazioni del territorio o a fondazioni come il Meyer di Firenze. Ecco dove nasce la nostra necessità di trovare sponsor che ci aiutino a coprire le spese della ristrutturazione dell’Oratorio".

Aspettare di incassare dalla prossima sagra - che oltre a essere rappresentativa della verdura più amata ad Empoli è stata anche la prima ’plastic free’ e con menù esclusivo per celiaci – non è una prospettiva che si concilia con la speranza dei soci di aprire al più presto il nuovo centro culturale. E in attesa del prossimo raccolto di carciofi, a La Costruenda non stanno a guardare. "Per raccogliere fondi, abbiamo già organizzato una cena per il 9 novembre al circolo Arci del Pozzale e poi durante le vacanze di Natale faremo una tombola a premi. Tutte le cifre sono bene accette e speriamo in una risposta da parte di tutta la comunità empolese, perché questo progetto ha valore per il Pozzale, ma non solo per noi. Un po’come la nostra sagra, che è un piacere per tutti". Per chi vuole dare un contributo o avere informazioni, i recapiti da contattare sono: cellulare 327.1703616 oppure mail [email protected].