
Luci spente e camerieri non vedenti. Et voilà, la cena al buio è servita
EMPOLI
"L’essenziale è invisibile agli occhi": una delle frasi più importanti de “Il Piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry, di certo la più famosa, potrebbe essere il giusto aperitivo per chi si appresta a partecipare a questa speciale conviviale. Al circolo di Casenuove di Empoli, venerdì 15 marzo, alle 19.30, si terrà una cena al buio. Un’iniziativa dalla duplice funzione: da una parte offrire un’esperienza unica, dove poter usare tutti i sensi escluso quello della vista per una serata fatta di gusto, suoni e odori; dall’altra raccogliere fondi per l’associazione “Aristogatti” che gestisce il gattile di Empoli. L’idea di una cena a luci spente è venuta a Stefania Iacomelli (che riceve anche le prenotazioni al 339 4832989) insieme all’amica Simona. Stefania, affetta fin dalla nascita da retinite pigmentosa, è una veterana nell’organizzazione di questi speciali catering. "La prima regola – spiega – è eliminare ogni fonte di luce. I partecipanti vengono accompagnati ai tavoli da camerieri esperti, persone non vedenti, che durante la serata oltre a servire propongono dei giochi, usando il tatto, l’olfatto e l’udito". Il gruppo di camerieri di "Sapori al buio", tutti volontari, su appositi carrelli fanno uscire dalla cucina le pietanze del menù, rigorosamente top secret. "Il menù è segreto per stimolare e stuzzicare la fantasia in un contesto così particolare – chiarisce Stefania –. Ho ricevuto anche prenotazioni di persone celiache e vegetariane, che si affidano ai nostri camerieri dando loro piena fiducia durante il servizio". Anche se si tratta di una breve esperienza che dura circa un paio d’ore, aiuta a far riflettere. "La nostra società – riprende l’organizzatrice – è basata quasi esclusivamente sulla vista, gli altri sensi sono quasi ignorati; durante la cena invece la situazione si inverte. Tatto, udito, olfatto, gusto e senso d’orientamento: saranno questi sensi che ci permetteranno di vivere tutte le sensazioni che una simile esperienza può offrire. Gustare la cena, riconoscere i vari alimenti, riuscire a versare le bevande e mangiare correttamente, dialogare con gli altri. Ovviamente per la buona riuscita della serata è indispensabile la collaborazione di tutti i partecipanti: deve essere eliminata qualsiasi fonte luminosa, telefonini e orologi devono essere spenti o comunque riposti nel profondo della borsa fino alla conclusione della cena. Altra cosa che spesso accade nelle cene al buio è che i commensali alzano la voce: chi serve non ci vede ma ci sente benissimo", chiosa sorridendo Stefania.
Irene Puccioni