L’ultimo saluto a Leonardo. Corteo in moto e lacrime. In centinaia, insieme per lui: "Babbo e mamma con te"

La chiesa di San Tommaso Apostolo ieri pomeriggio non è riuscita a contenere la folla. Gli amici del ragazzo morto a 16 anni in un incidente hanno abbracciato la famiglia Gozzi .

L’ultimo saluto a Leonardo. Corteo in moto e lacrime. In centinaia, insieme per lui: "Babbo e mamma con te"

Gli amici di Leonardo in motorino; in alto il feretro tra le lacrime di tutti i presenti (Tommaso Gasperini/FotocronacheGermogli)

di Ylenia Cecchetti

Dietro a una sella c’è un mazzo di rose rosse. Sopra una delle targhe, un foglio bianco con un messaggio: "Buon viaggio, angioletto". Alle 14.30 già tutti sui motorini per aprire il corteo funebre. In 50 o forse più, sono arrivati al cimitero della Misericordia di Certaldo per scortare il feretro fino alla chiesa. Per "dare gas e fare rumore". Un caos ordinato, tra fumo e lacrime. Un esercito sulle due ruote pronto a omaggiare un amico speciale. Da 50 sono diventati 100, poi 200, un conto difficile da tenere. In centinaia, alla fine, ieri hanno affollato la Propositura di San Tommaso Apostolo a Certaldo, per dare l’ultimo saluto a Leonardo Gozzi, scomparso in seguito all’incidente stradale avvenuto martedì 1 ottobre poco prima delle 20 all’incrocio tra via Marco Polo e via Luigi Galvani. Il sedicenne che viaggiava a bordo della sua moto, si è scontrato con un’auto guidata da una ragazza di 21 anni del posto. L’impatto è stato violentissimo e per lui non c’è stato nulla da fare.

Amava lo sport Leonardo. Era stato cintura marrone di karate e aveva praticato per qualche anno anche il calcio. Il mondo dello sport e quello della scuola c’erano, ieri. Sono stati due giorni di via vai ininterrotto alla camera ardente, alla cappellina del cimitero del paese. Da lì alle 15 di ieri pomeriggio è partita la marcia; chi a piedi, chi in moto, tutti accanto a Leonardo per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio. La passione più grande, la stessa che gli è costata la vita in una tragica fatalità, la moto: sempre presente. Anche e soprattutto ieri, in un silenzio assordante coperto solo dal rombo dei motori ruggenti. Un lamento metallico straziante e doloroso ha guidato il fiume umano fino a piazza Boccaccio. "Il tuo sorriso con noi per sempre", è scritto in uno dei biglietti confusi tra decine e decine di mazzi di fiori. Rose bianche, gialle e girasoli. "Sei immenso", ha scritto qualcuno col pennarello nero sulla bara ricoperta di dediche.

Tra le tante spiccano quelle dei genitori Stefania e Giampiero, in testa al corteo. "Andrà come deve andare, babbo e mamma sono con te". La strada è bloccata, la gente affacciata ai balconi. Fanno un cenno con la mano, come a salutare un figlio, il loro. Il figlio di tutti. Perché questo ha suscitato la morte di Leonardo, un senso incredibile di condivisione, di empatia. Il lutto ha colpito tutta la comunità, quella di Certaldo dove lo studente sedicenne è cresciuto ed era molto conosciuto, e quella di Castelfiorentino dove risiedeva con la famiglia (alla cerimonia hanno preso parte anche i due sindaci Francesca Giannì e Giovanni Campatelli). In chiesa vicino alla bara tra petali e corone profumate c’è una foto, quella in cui il ragazzo ride di più.

Prima e dopo la funzione – officiata da don Rolando Spinelli, proposto di Certaldo – il feretro è letteralmente preso d’assalto. Un assalto di quelli buoni, ricolmi d’affetto. Un cerchio stretto stretto attorno ai Gozzi che commuove, fa barriera; di lì non c’è amore che possa disperdersi. Ed è lunga l’attesa prima che quell’abbraccio si sciolga permettendo alla bara di farsi largo tra gli applausi di tutti. Leonardo esce dalla chiesa mentre gli amici gridano il suo nome prima di lanciare in aria tanti palloncini bianchi. Dopo le esequie, “I Bara“, da Mr Baraonda, come lo chiamavano tutti, ha proseguito per la cremazione. Verrà tumulato al cimitero della Misericordia di Certaldo insieme alle foto delle presenze per lui più preziose. I genitori, i mici di casa Toppolo e Lola, e gli amici, tutti. Quelli che non lo lasceranno mai solo.