REDAZIONE EMPOLI

’Mai più sola’ apre le porte: "Luogo d’aiuto e ascolto"

Un gruppo di donne coraggio ha deciso di mettersi al servizio di chi è in difficoltà. Il nuovo spazio di condivisione è in piazzetta della Propositura al civico 3.

Mihaela Zaharia, una delle promotrici. , mostra la. targa della sede

Mihaela Zaharia, una delle promotrici. , mostra la. targa della sede

EMPOLI"Mai più sola". Una frase che risuona in testa, in quelle notti insonni che sembrano non finire mai. Se lo sono ripetute, ognuna chiusa nel proprio dolore, un gruppo di donne coraggio che ha scelto di mettere la propria esperienza a servizio di chi ha sofferto. "Non più sola", tre parole che sono diventate un’iniziativa a sostegno di chi si trova in difficoltà. La sede è stata aperta nei giorni scorsi grazie alla generosità di don Guido Engels, proposto di Empoli, che ha messo a disposizione un locale in piazzetta della Propositura al civico 3. "La volontà - raccontano le ideatrici del progetto - è dare a chi ne ha bisogno un luogo di primo ascolto e di accoglienza. Una porta in più alla quale bussare quando si è sole e non si sa dove andare. E’ importante sentirsi accolti e trovare dall’altra parte qualcuno in grado di tendenti la mano". Le tematiche sono tante così come le richieste; autodifesa psicologica, sostegno nel percorso prenatale, soluzioni abitative, violenza, ma anche assistenza all’infanzia.

"E’ un luogo di condivisione delle esperienze - spiega Mihaela Zaharia, una delle promotrici - Ognuna di noi riporta il proprio vissuto essendo di supporto all’altra. Che sia offrire una tisana calda o affiancare chi arriva e capire dove indirizzarla (centro antiviolenza, ad esempio o sostegno psicologico), rappresentiamo da oggi un presidio in più. Ringraziamo don Guido che ha recepito molto bene l’importanza del progetto e ci ha trovato una sede proprio vicino alla chiesa dove ogni giorno passano tante persone in difficoltà". Già operativo, questo gruppo d’aiuto nato spontaneamente su base volontaria ha già sostenuto donne in condizione di disagio. "Abbiamo aiutato una ragazza straniera e incinta a trovare una casa adeguata alle sue necessità. Abbiamo dato una mano ad un’altra donna di nazionalità straniera ad intraprendere un corso di lingua italiana, suggerendole a chi rivolgersi". Piccolo gesti utili, preziosi per chi, per svariati motivi, ha difficoltà ad integrarsi o si vergogna a chiedere aiuto. Aperto tutti i martedì dalle 18 alle 19,30, lo sportello punta ad inserirsi in una rete già attiva e attenta, sul territorio. Un tassello in più del puzzle della solidarietà. "Le richieste sono tante, più di quanto mi potessi immaginare - conclude Zaharia - Nella mia ho vissuto tutto quello che vedo in queste donne. La paura della denuncia, l’isolamento, lo stalking e le minacce. Il timore di stare sola e di non riuscire a ripartire. Non deve succedere più".

Ylenia Cecchetti