Castelfiorentino (Firenze), 10 aprile 2021 - "Grazie a tutti per la grande solidarietà. Vi chiedo solo di non usare parole d'odio nei confronti dei miei genitori. E' il post su Facebook di Malika, la ragazza di Castelfiorentino che ha raccontato di essere stata cacciata di casa dai genitori una volta che ha fatto sapere loro della sua omosessualità. Una vicenda che ha destato scalpore. La giovane ha raccontato ai genitori di avere una relazione con un'altra ragazza. Da qui sarebbe stata, secondo il suo racconto, cacciata di casa dai genitori. "Per me mia figlia è morta", ha detto la madre parlando della figlia. Una vicenda della quale si interessano tutte le testate nazionali.
"Porto avanti questa battaglia con coraggio, per i ragazzi che stanno passando quel che ho passato e sto passando io, per i bambini del futuro, per quel che conta nella vita.. l’amore", aggiunge Malika su Facebook. E poi l'appello verso quei genitori che non l'avrebbero capita ma che restano comunque la sua mamma e il suo papà: "Vi chiedo soltanto di non dimostrare odio, offese e parole brutte verso i miei “genitori”, per quanto siano anche comprensibili".
"Lei è Malika, ha 22 anni, è ed una ragazza toscana di Castelfiorentino, insultata, cacciata di casa, minacciata di morte perchè secondo la famiglia era colpevole di amare: di amare una donna - dice il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo - . L'ennesimo caso di omofobia, anche in famiglia. Madre, padre e fratello che non accettano l'amore vero. I suoi genitori, per impedirle di rientrare, hanno cambiato la serratura dell'abitazione. E quando lei, in compagnia dei Carabinieri, si è presentata lì per riavere indietro quantomeno i suoi vestiti, la madre ha risposto così agli agenti: 'Io non so chi sia questa persona'. Queste cose sono inaccettabili, sono contento che sia il sindaco Alessio Falorni che tutta la comunità di Castelfiorentino si siano stretti attorno a Malika dandogli solidarietà e aiuto. Però queste cose non devono più accadere, nessuno può essere discriminato a causa della persona che ama".
"È una vicenda dolorosissima, che ci impone di riflettere molto su quanto ci sia ancora da lottare per costruire una cultura diffusa di rispetto e di uguaglianza verso le persone Lgbtqia+". A dichiararlo è l'assessore regionale alle pari opportunità Alessandra Nardini commentando la vicenda di Malika, ragazza di Castelfiorentino cacciata dalla famiglia perché omosessuale. " Malika è una ragazza che a soli 22 anni viene giudicata, offesa e cacciata di casa semplicemente per ciò che è. Come possiamo accettare che ancora accadano queste cose? Mi rincuora, nel dramma, l'iniziativa appassionata del sindaco Falorni e lo stringersi della comunità di Castelfiorentino attorno a questa ragazza.