REDAZIONE EMPOLI

Maltrattamenti nella Rsa. Ex gestori rinviati a giudizio

Niente rito abbreviato: i due saranno processati il 5 dicembre per tutti i reati. Per l’accusa a Villa Debora gli anziani erano vessati, spogliati di soldi e beni.

Vincenzo D’Isanto, originario di Castelfiorentino, e Debora Campanozzi

Vincenzo D’Isanto, originario di Castelfiorentino, e Debora Campanozzi

Sono stati rinviati a giudizio per tutti i reati contestati dal pm Elena Leone i due ex gestori della Rsa privata “Oasi di pace“ di Bagni di Lucca, che nel novembre 2022 vennero arrestati dai carabinieri con pesantissime accuse di maltrattamenti. Il gup Antonia Aracri ha fissato il processo per il 5 dicembre prossimo davanti al tribunale collegiale presieduto dal giudice Nidia Genovese.

Alla sbarra Vincenzo D’Isanto, 53 anni, originario di Castelfiorentino e Debora Campanozzi, 53 anni di San Severo (Foggia), che ieri non si sono presentati in aula, assistiti dagli avvocati Federico De Ambris e Gianmarco Romanini. Per entrambi le imputazioni sono di maltrattamenti in famiglia aggravati, circonvenzione di incapace e appropriazione indebita, reati contestati in concorso. Anziani inermi esposti a offese e maltrattamenti fisici e verbali, mentre per alcuni ci sarebbe stata persino la spoliazione di beni personali tra soldi e gioielli. La Campanozzi risponde anche di violenza sessuale per palpeggiamenti nelle parti intime di alcune anziane. Quattro (su otto persone offese) gli anziani che ieri si sono costituiti parte civile con gli avvocati Valentina Nobile e Martina Gelichi.

I difensori dei due imputati hanno deciso di non avvalersi del rito abbreviato, come era stato invece ipotizzato alla vigilia dell’udienza gup, ma hanno anzi chiesto al giudice il non luogo a procedere. Hanno sostenuto che nella Rsa a Villa Debora di Bagni di Lucca il clima era sereno, non ci sono stati soprusi ai danni degli anziani e le somme prelevate dai loro conti erano state utilizzate per medicine e altre necessità legate al loro accudimento. Il giudice ha però respinto la richiesta e disposto il rinvio a giudizio della coppia.

Il clamoroso caso emerse nel novembre 2022 con un blitz dei carabinieri sulle colline di Bagni di Lucca, scattato dopo intercettazioni ambientali che per gli inquirenti documentavano una situazione choc ai danni degli anziani. I due imputati si sarebbero approfittati anche della disponibilità di bancomat e pin degli ospiti, prelevando o disponendo bonifici per almeno 30mila euro (appropriandosi anche di una Fiat Panda e altri beni personali) con finalità estranee alla gestione della casa famiglia. Sarà ora il processo pubblico a fare chiarezza su una vicenda dai contorni davvero sconcertanti.

Paolo Pacini