
Mancano i tecnici di laboratorio "Senza rinforzi è blocco dei prelievi"
di Irene Puccioni
EMPOLI
La velocità di consegna dei referti delle analisi cliniche dipende anche e soprattutto dal numero di professionisti in servizio. Al San Giuseppe di Empoli, come un po’ in tutti i presidi ospedalieri dell’Asl Toscana centro, si registra una forte carenza di tecnici di laboratorio, tanto che le funzioni pubbliche di tutti e tre i principali sindacati, Cgil, Cisl e Uil, hanno proclamano lo stato di agitazione. La decisione è stata presa in occasione dell’assemblea dei lavoratori che si è svolta il 30 gennaio scorso, in cui è stato dato mandato ai sindacati di procedere.
"I punti a cui, per l’assemblea dei lavoratori, non sono state date risposte da ritenersi soddisfacenti sono precisi – si legge nella nota congiunta dei sindacati – Prima di tutto il mancato turn over del personale tecnico
2021-2022, poi l’utilizzo indiscriminato delle ore di straordinario e di attività aggiuntiva, a cui seguono l’impossibilità di fruizione delle ferie maturate nell’anno e il ricorso all’uso delle pronte disponibilità in modalità non previste dalle norme contrattuali". I sindacati puntano il dito anche contro "l’esternalizzazione di alcuni servizi al settore privato con stanziamento di risorse pubbliche che potevano essere adoperate per le assunzioni dei tecnici". Non è escluso che se dall’incontro previsto nei primi giorni di marzo fra azienda e sindacati, non emergeranno soluzioni concrete, lo stato di agitazione possa portare i lavoratori ad incrociare le braccia, con il conseguente blocco dei prelievi territoriali.
"I tecnici di laboratorio sulla zona empolese sono 63 e coprono tutti i settori, dalla patologia clinica, al trasfusionale, all’anatomia patologica, compresi gli antiblastici – spiega Simone Baldacci della Fp Cgil –. Il gruppo che soffre di più per carenza di personale è quello della patologia clinica, su cui gravano tutti i prelievi dell’ospedale empolese, quelli degli ospedali più piccoli e dei vari distretti territoriali". Secondo i sindacati da qui ad aprile la pianta organica calerà di sei unità: tre tecnici andranno in pensione e altrettanti sono interinali con contratto a scadenza. "Ci sono lavoratori – aggiunge Baldacci – che devono recuperare ferie dello scorso anno; mentre le gravidanze non vengono sostituite. L’azienda, ad onor del vero, ha fatto delibere per le assunzioni, ma a quello che ne sappiamo la Regione non le sblocca. E poi c’è anche un paradosso: vengono assunti i biologici, che sono quelli che validano i referenti; ma se non si rinforza la pianta organica dei tecnici che sono quelli che elaborano i campioni, i dirigenti da soli fanno ben poco. E’ stata fatta una politica sbagliata di assunzioni".
La criticità fa emergere un dato interessante: i tecnici di laboratorio sono introvabili. Il coordinatore territoriale empolese della Cisl, Massimo Cataldo, insieme alla collega Carmela Di Lorenzo, segretaria aziendale ex Asl 11, spiegano che c’era una graduatoria, cui attingere, ma non vi è rimasto più nessuno. "Durante gli anni della pandemia sono stati aperti numerosi laboratori e servizi in aggiunta a quelli pubblici e molti tecnici sono stati assorbiti dal settore privato. Diversi lavoratori sono stati anche stabilizzati. Pertanto, adesso, difficilmente sceglierebbero di venire via dal privato per un posto, magari a scadenza, nel pubblico dove non c’è la certezza di un contratto a tempo indeterminato".