Empoli, 18 gennaio 2018 - E’ arrivato il giorno dell’addio. Dell’ultimo saluto a Marco Alderighi, ristoratore empolese di 39 anni, trovato ormai senza vita nella casa di famiglia a San Pellegrino in Alpe in Garfagnana, dove si era concesso qualche giorno di vacanza con il socio e amico Michele Di Giovanni. Alderighi è stato ucciso dal monossido di carbonio, Di Giovanni, 42 anni e anche lui empolese, è stato trovato ancora in vita dai soccorritori, allertati dalla madre del 39enne, preoccupata dal silenzio del figlio. E’ stato fin da subito trasferito all’ospedale pisano di Cisanello. Di Giovanni si trova ancora lì: l’imprenditore è sedato, la situazione è stazionaria, la sua prognosi resta riservata.
Nella giornata di ieri è stato sottoposto a un altro trattamento in camera iperbarica e, secondo quanto appreso, ne seguiranno altri. Intanto la procura di Lucca ha deciso di nominare un consulente per far luce sul funzionamento della caldaia e su altre eventuali problematiche tecniche che possono aver causato la tragedia. Gli strumenti dei vigili del fuoco, entrati lunedì nell’abitazione ancora sotto sequestro, dove è morto anche Bruno, il cane dal quale Di Giovanni non si separava mai, avevano rilevato livelli altissimi del gas killer.
Che cosa li ha provocati? La tragedia poteva essere evitata? Queste le domande cui gli investigatori vogliono trovare risposte certe, mentre Empoli si prepara a celebrare i funerali di Marco Alderighi, che lascia la compagna Caterina e la figlia di appena quattro anni. Si tengono stamattina alle 10 nella chiesa di Santa Maria, mentre amici e colleghi dell’imprenditore continuano a lasciare alla serranda dell’Osteria n°30, il suo ristorante chiuso per lutto, messaggi di cordoglio e fiori. Colpito, come tutta la cittadinanza, anche il sindaco Brenda Barnini, che invita la popolazione a prendere parte al funerale che si terrà questa mattina nella chiesa di Santa Maria a Ripa: «Manifestiamo tutti – sottolinea – nei modi che ci sono possibili, anche con gesti simbolici, la solidarietà e il nostro affetto a lui, alla sua famiglia e all’amico Michele che lotta ancora in ospedale. I negozianti, che vorranno farlo, chiudano il loro esercizio per andare a salutare per l’ultima volta Marco».