DIANDREA CIAPPI
Cronaca

Maxi-antenne in collina, via libera da Arpat. Gli impianti si faranno: "Autentica vergogna"

Il sindaco è infuriato: "È stata calpestata la volontà dei Comuni". Neppure la raccolta di firme della scorsa primavera potrà fare molto

Al circolo della frazione raccolte le firme per fermare il progetto delle due ’torri’

Al circolo della frazione raccolte le firme per fermare il progetto delle due ’torri’

Montespertoli, 21 luglio 2024 – Le maxi-antenne di telefonia mobile alte 36 metri sul bellissimo crinale del Chianti di San Pancrazio e San Quirico si faranno. C’è il parere favorevole dell’Arpat (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana) per le emissioni. Per Roma sono opere strategiche. Il Comune, a quanto pare, ha le mani legate. La raccolta di firme della scorsa primavera purtroppo non potrà fare più di tanto. Il sindaco di Montespertoli Alessio Mugnaini, al secondo mandato, è infuriato. Preso atto dei documenti, ci ha rilasciato questa intervista.

Arpat ha dato parere favorevole, in questi casi i Comuni sembrano avere mani legate: dunque si faranno le due torri di telefonia sul crinale?

"Se non cambia la legge, sì. La normativa vigente prevede esplicitamente che si possano ignorare i regolamenti e le volontà delle amministrazioni comunali ed è esattamente quello che il governo sta facendo a Montespertoli. Un’autentica vergogna. I cittadini devono sapere che questo Governo calpesta la volontà dei Comuni e che il Comune di Montespertoli è dalla parte di coloro che chiedevano una modifica al progetto".

Sono state accolte le osservazioni e le istanze delle firme per cui le antenne non saranno di 36 metri?

"No, perché secondo loro soltanto questo impianto può garantire i livelli di copertura previsti dal Pnrr e che il governo ha dichiarato strategici per l’interesse nazionale considerando questi impianti come opere di urbanizzazione primaria ovvero opere indispensabili per la vivibilità dell’abitato. Scriverò formalmente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri allegando le firme raccolte, tra cui c’è anche la mia, perché rimanga agli atti che il Comune di Montespertoli non tollera imposizioni. Abbiamo anche fatto proposte alternative, tutte bellamente ignorate".

C’è in effetti la necessità, anche per le tante aziende agrarie ed agrituristiche, di annullare il Digital divide?

"Sì, e infatti non siamo contrari agli impianti di per sé. Noi siamo contrari alle imposizioni che deturpano il paesaggio. Il Comune ha un piano antenne fatto per trovare un equilibrio tra esigenze di copertura di rete e tutela dell’ambiente, ma il governo con la nuova legge se ne infischia. Ci troviamo nella situazione per cui a parole si dicono dalla parte dei comuni, e nei fatti ci tolgono qualsiasi possibilità di intervenire. Lo ripeto: ci tolgono qualsiasi possibilità di intervenire, e il Governo lo scrive nero su bianco nel ’decreto coesione’ recentemente approvato. Che lo chiamino ’coesione’ è l’ennesima beffa".

Soprattutto a San Pancrazio vedere la torre a poche centinaia di metri dall’antica pieve ha destato preoccupazione, c’è modo di modificare il progetto?

"La pieve per pochissimi metri non è nel territorio comunale di Montespertoli, ma anche i Comuni vicini si trovano nella nostra stessa situazione, costretti a subire scelte non loro senza possibilità di appello. Alla richiesta di installare impianti sul nostro versante noi abbiamo risposto argomentando, proponendo soluzioni alternative, provando a intavolare una trattativa. Niente da fare".