
Maxi escavatore e demolizione show Così sarà smantellato l’ecomostro
Per tirarlo giù arriverà un escavatore con un braccio di 25 metri di altezza. Con una pinza demolitrice, utilizzando la tecnica del ‘top down’, comincerà a smantellare pezzo per pezzo l’Ecomostro di Ponte a Elsa, ponendo fine a un incubo che dura da vent’anni. La data da segnare sul calendario è quella di lunedì, quando saranno ultimate le fasi di preparazione del cantiere che vanno avanti da qualche giorno. La demolizione sarà eseguita in fasi, ciascuna relativa a un blocco del complesso: il primo a essere abbattuto sarà il blocco centrale per poi proseguire, uno alla volta, con i lati della struttura a ‘U’. Al termine della demolizione di ogni blocco, prima di dare il via all’intervento su quello successivo, saranno differenziate e rimosse le macerie. Complessivamente sono previste quattro fasi.
L’escavatore verrà affiancato alla struttura da demolire e ne inizierà lo smantellamento, partendo dall’alto e proseguendo verso il basso. Questa modalità di intervento riduce al minimo le vibrazioni conseguenti la demolizione così da ridurre al minimo anche i disagi per i residenti. Sempre nell’ottica di ridurre i disagi per i cittadini, con l’impiego di acqua nebulizzata attraverso ‘fog cannon’ e lance idranti guidate da operai addetti, sarà effettuato l’abbattimento delle polveri derivanti dalle lavorazioni. La bagnatura per evitare il diffondersi delle polveri verrà effettuata anche sui cumuli di macerie che deriveranno dalle demolizioni, in attesa che vengano trasportati a recupero: i detriti, al termine di ogni blocco di demolizione, saranno differenziati e successivamente portati in stabilimenti specializzati per essere poi avviati al recupero.
La tabella di marcia relativa alla fase di demolizione complessiva, che prevede anche la pulizia dell’area di cantiere dal verde incolto presente, prevede circa due mesi di lavori: la conclusione è quindi prevista per giugno. Seguirà quindi la fase di realizzazione dell’EcoPark: saranno eseguiti i nuovi riempimenti del piano interrato e saranno realizzate le nuove rampe di accesso all’autorimessa che nascerà nel piano interrato. "Ci siamo, il cantiere prende fisicamente il via - sottolinea il sindaco Brenda Barnini - Di fatto si chiude un percorso lungo venti anni che ha visto i cittadini convivere con una situazione di degrado e che ha visto l’amministrazione impegnata per trovare una soluzione concreta affinché un problema importante di Ponte a Elsa trovasse la sua soluzione. Adesso la soluzione è stata trovata e siamo pronti a dare il via a un cantiere che porterà nella frazione alla costruzione di un luogo nuovo a servizio della cittadinanza, grazie a servizi pensati proprio partendo dall’ascolto dei residenti. Questo cantiere è anche frutto della capacità di questa amministrazione di intercettare finanziamenti europei grazie al grande lavoro degli uffici comunali, che ringrazio: 2 milioni di fondi per la realizzazione di quest’opera da 5,6 milioni, i cui lavori dovranno essere conclusi entro il 2026, arrivano dal Pnrr. Finanziamenti intercettati grazie alla capacità di progettazione e programmazione del nostro Comune".
Tommaso Carmignani