di Simone Cioni
EMPOLI
Oltre l’80 per cento dei professionisti dell’Asl Centro ha aderito ieri allo sciopero nazionale dei medici e dirigenti sanitari, molti dei quali partecipando anche alla manifestazione a Roma che comprendeva anche la categoria degli infermieri. Di quest’ultima però nessuno proveniente dall’Empolese-Valdelsa, dove era già stato organizzato uno sciopero lo scorso 17 novembre. Un dato significativo che dimostra come il vaso sia stracolmo e non sia più possibile accettare le attuali condizioni estreme di lavoro. "È stata un’adesione altissima, come forse non si era mai registrata prima – racconta Franco Nassi, segretario Anaao Assomed dell’Asl Toscana Centro –. Il sistema sanitario si è fermato, chiaramente ad eccezione delle urgenze che sono state garantite, non solo quelle di pronto soccorso, ma anche tutte quelle attività che avrebbero creato pesanti ripercussioni sui pazienti, come le cure oncologiche".
I disagi hanno riguardato soprattutto la riduzione di qualche sala operatoria e delle attività ambulatoriali, mentre per le degenze è stato tutto regolare. "La manifestazione ha avuto un grande successo, ma adesso aspettiamo che il Governo ci dia una risposta – prosegue Nassi –. Gli obiettivi principali di questa mobilitazione erano due: fermare l’emorragia di medici da un lato e depenalizzare l’atto medico dall’altro. Per quanto riguarda il primo non mi riferisco tanto al personale che va in pensione, piuttosto ai giovani che se ne vanno per stress e stipendi bassi e questo può essere risolto soltanto con un netto miglioramento della condizione lavorativa. La carenza di personale e il conseguente sovraccarico di lavoro ha raggiunto ormai livelli esasperanti. Basta pensare che al 31 dicembre 2022 nell’Asl Centro avevamo 124mila giorni di ferie non godute, 5mila in più rispetto al 2021".
"In poche parole serve assumere, semplificando la procedura con una modifica della legge – conclude –. La depenalizzazione, invece, è necessaria perché, oltre che al disagio e alla sofferenza che può causare al medico in questione, impegna enormi risorse che potrebbero essere dirottate altrove". Enrico
Sostegni, consigliere regionale Pd e presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale della Toscana, e Vincenzo Ceccarelli, capogruppo del Pd in Regione Toscana, hanno dichiarato tutto il loro appoggio. "I segnali giunti dal Governo vanno verso lo smantellamento del sistema sanitario nazionale. Per questo siamo al fianco dei medici e degli infermieri che hanno scioperato per la tutela del sistema sanitario pubblico e universalistico".