YLENIA CECCHETTI
Cronaca

Mezzo secolo di Cgil. Sammontana capitale dei diritti dei lavoratori: "Torniamo alle origini"

Il sindacato ha scelto la piccola frazione come "luogo-simbolo". L’allarme di Landini: "Ci sono ancora tante battaglie da affrontare".

Mezzo secolo di Cgil. Sammontana capitale dei diritti dei lavoratori: "Torniamo alle origini"

Mezzo secolo di Cgil. Sammontana capitale dei diritti dei lavoratori: "Torniamo alle origini"

Empolese Valdelsa, 22 giugno 2024 – Montelupo Fiorentino per la prima volta capitale dei diritti dei lavoratori. A poche ore dal taglio del nastro della festa dedicata all’arte ceramica e all’artigianato, settore rappresentativo della storia e della tradizione del paese, Cgil Toscana ha scelto Sammontana come luogo simbolico e identitario per la celebrazione dei suoi primi 50 anni di storia. Una scelta per niente casuale. La giornata di dibattito che ha chiamato a raccolta personaggi autorevoli del mondo sindacale con Maurizio Landini, segretario nazionale, ospite d’onore, si è svolta in un luogo storico di lavoro, ora riconvertito.

Alla Fornace di Sammontana, a Montelupo, un tempo si facevano i mattoni. Era un lavoro di fatica, "ecco perché – hanno dichiarato dalla Cgil – per festeggiare un anniversario così importante siamo tornati alle origini". Manifattura e idee imprenditoriali che hanno fatto scuola.

Nella vicina fattoria di Sammontana, frazione montelupina, Romeo Bagnoli per provvedere alla famiglia numerosa, acquistava il latte fresco che utilizzava nel bar aperto in via del Giglio a Empoli (siamo negli anni ’40). Nel 1946 Renzo, il figlio maggiore di Romeo, trasforma la latteria in una gelateria. Il resto è storia. Un racconto fatto di coraggio imprenditoriale, un saper fare che ha scritto la storia del gelato in Italia. Un sogno partito proprio dalla provincia: una grande industria alimentare cresciuta in Italia e nel mondo. Un intreccio di fili che portano tutti allo stesso indirizzo, scelto da Cgil Toscana per celebrare la ricorrenza.

"È un cordone ombelicale quello che ci lega a questa frazione – ha confermato il presidente della Regione Eugenio Giani, intervenuto per i saluti – Da qui ha preso vita uno dei simboli della Toscana, che ha dato lavoro a tanti". Tra i suoi operai c’è Rossano Rossi, segretario generale Cgil Toscana, empolese doc. "Un passato che non rinnego, un posto di lavoro che rivendico con orgoglio".

È in questo contesto, dunque, che Cgil Toscana ha voluto celebrare anni di lotte, traguardi e conquiste, con uno sguardo alle sfide e all’impegno del futuro. Ad aprire la mattinata, la proiezione del video celebrativo seguito da un momento di silenzio e raccoglimento rispetto a quanto accaduto nei giorni scorsi al bracciante indiano di 31 anni rimasto vittima di un incidente in un’azienda agricola di Latina. "C’è tanto da correggere ancora". E allora un minuto per pensare a Satnam Singh, "a tutti i morti sul lavoro, a quel cratere in via Mariti davanti al quale tutti i giorni i fiorentini passano per portare i figli scuola e andare, a loro volta, al lavoro".

Dopo la presentazione della ricerca Ires Cgil sul lavoro in Toscana, l’intervento del segretario nazionale Maurizio Landini, che già a settembre dello scorso anno aveva visitato alcune aziende del territorio, Sammontana inclusa. "In Italia – ha affermato Landini – quattro milioni e 300mila persone non arrivano a guadagnare 12mila euro lordi l’anno. Tre milioni sono i contratti a termine, un milione di persone va al lavoro a chiamata, circa 80 giorni all’anno. E sono milioni le Partite iva che non arrivano a 20mila euro annue. Numeri per dire che il lavoro in Italia è povero. Che bisogna costruire un rapporto con chi è precario. Ci sono pezzi interi del mondo del lavoro che non va più a votare perché sente di non essere rappresentato. La sfida più grande, e non facile, del sindacato è tornare ad ascoltare e parlare con tutti".