REDAZIONE EMPOLI

Montelupo, la Villa dell'Ambrogiana da ex manicomio a museo del network "Uffizi diffusi"

Siglato il patto tra i sindaci della zona, la Regione e il direttore dell'istituzione fiorentina, Eike Schmidt

La delegazione nelle stanze affrescate (Fotocronache Germogli)

Montelupo Fiorentino (Firenze), 28 gennaio 2021 - L'ex ospedale psichiatrico diventa museo. La Villa dell'Ambrogiana farà parte del network degli "Uffizi diffusi", il progetto che porterà le opere dell'istituzione museale fiorentina in giro per la Toscana. E dopo Livorno, con le ex Terme del Corallo che accoglieranno le opere, adesso tocca all'ex ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo, una costruzione imponente che è pronta ad accogliere le opere e diventare sede espositiva. Il tutto con un patto che è stato siglato nella mattina di giovedì e che ha visto partecipare il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, il presidente della Regione Eugenio Giani 

«La villa Ambrogiana è restituita, dopo aver svolto una funzione delicata di aver ospitato i malati di mente, alla sua vocazione perché questa villa è vocata all'espressione della bellezza - ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani -. Questo, grazie all'incontro tra il direttore Schmidt che sostiene quell'idea degli Uffizi non solo come galleria di Firenze, ma come galleria della Toscana, e il sindaco di Montelupo Paolo Masetti, che è riuscito a portare l'attenzione su questa villa come una delle sedi centrali degli Uffizi diffusi».

Giani ha spiegato che «le opere che oggi sono nei depositi potranno essere nell' Ambrogiana, alla villa di Careggi, alle terme del Corallo di Livorno, a Montecatini all'hotel Excelsior, a San Miniato al Palazzo Grifoni, a Poppi, a Pescia». Anche se «la villa di Careggi e l' Ambrogiana sono quelli che vedo più praticabili subito», in particolare, ha aggiunto Giani, quello «più concreto di tutti è la Villa di Careggi: Limonaia e giardino per la fine del 2022, struttura aperta per fine 2024».

Per il direttore Schmidt, «è irresponsabile avere migliaia di opere d'arte nei depositi che nessuno può mai vedere, mentre qui ci sono i luoghi, anche originali come l'Ambrogiana, dove centinaia di opere che abbiamo nei depositi erano allestite. È quindi il posto giusto dove riportare quello che era di questo territorio, e che tornerà presto a casa. Il nostro lavoro ora è di assicurare la grande rinascita della villa Ambrogiana e della villa di Careggi: questo è l'inizio, poi parteciperà tutto il territorio toscano».