
Fondazione Regolino: “Invertire il paradigma educativo. Partire dai bambini – spiega Fabio Ciaponi, presidente Cda della Fondazione – e farli diventare ambasciatori della sicurezza verso gli adulti"
Empoli, 18 aprile 2025 – Tre vite al giorno. Vite spezzate sul lavoro. Un ferito al minuto, un morto ogni otto ore. “Succede da almeno 40 anni nel settore dell’edilizia. Non si fanno progressi. Eppure le norme sono aumentate, così come i controlli, ma i numeri ci dicono che le leggi, seppur rispettate, non bastano. Serve un approccio diverso. È lecito parlare al telefono mentre si è su un tetto, magari senza imbracatura anticaduta? Ci distraiamo e non solo mentre siamo al volante. Anche e soprattutto a lavoro”. La comunicazione standard nella sensibilizzazione, così come la formazione tradizionale, non funzionano più. Non generano consapevolezza. “Incontriamo resistenza ogni giorno con dipendenti e datori di lavoro, il problema è di tipo culturale”. Sono queste le considerazioni che hanno spinto Rego Srl, azienda del Terrafino e società benefit impegnata da 15 anni nel settore della sicurezza sul lavoro, a fare il salto di qualità.
È nata con una mission ben precisa la Fondazione Regolino. “Invertire il paradigma educativo. Partire dai bambini – spiega Fabio Ciaponi, presidente Cda della Fondazione – e farli diventare ambasciatori della sicurezza verso gli adulti, influencer dei comportamenti corretti. Con un linguaggio alternativo, daremo il nostro contributo nella costruzione di generazioni più consapevoli e più connesse al mondo della sicurezza sul lavoro”. A dare la spinta alla nascita della Fondazione, il progetto “Basta“, acronimo di “Babbo, a stasera“. “Ci sono figli che da un giorno all’altro non vedono più tornare a casa i propri genitori – prosegue Ciaponi –. Allora è il caso di toccare la coscienza delle persone, pensando agli affetti che lasciano”. La strategia è unire cultura, formazione e creatività per promuovere una nuova mentalità sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e nella vita quotidiana. Con questo scopo Regolino renderà la prevenzione un tema vivo e accessibile a tutti. A partire, appunto, dai più piccoli. L’idea è sviluppare un ecosistema di attività educative, teatrali e culturali, capaci di coinvolgere persone di tutte le età.
In aiuto, ecco il professor Giorgio Camuffo, graphic designer e docente di comunicazione visiva all’Università di Bolzano. A lui il compito di concepire strumenti innovativi per veicolare il messaggio. Dalle installazioni urbane ai poster, dalle grafiche di cantiere a momenti di gioco e di riflessione, il design educativo si traduce in una mascotte che accompagnerà “i lavoratori del futuro” in un percorso sulla sicurezza. E così “Regolino“ diventa un quadrato con un sorriso sulla bocca e un elmetto di protezione in testa. Uno schizzo facile da abbozzare e da ricordare. Si mette gli stivali, indossa guanti e occhiali, e va al lavoro.
Regolino è un personaggio dal quale imparare, attorno al quale ruotano storie capaci di rendere l’argomento leggero e comprensibile anche ai bambini. Attraverso la sua presenza, la volontà di costruire una nuova cultura collettiva. C’è poi l’aspetto del monitoraggio. Nell’ambito della Fondazione è stato istituito un osservatorio permanente, incaricato di raccogliere dati, testimonianze e feedback per tenere traccia dei risultati. “Sarà importante – dicono da Rego – andare a misurare gli effetti del progetto sulla salute dei lavoratori, nei luoghi in cui il percorso è germogliato”.