Castelfiorentino (Firenze), 23 marzo 2023 – Apparentemente taciturno e introverso, Adrian Antonel Herbicianu era invece un ragazzo solare ed espansivo in famiglia e con le persone delle quali si fidava.
Con Brendon Hamedani, anche lui studente dell’Enriques, era nata fin da subito una bella amicizia.
"Ci siamo conosciuti quando a circa 11 anni lui è arrivato a Castelfiorentino dalla Romania – racconta l’amico ancora in credulo per quanto accaduto – Andavamo tutti i pomeriggio al parco a giocare a calcio. Scherzando ci dicevamo ’Bren, Adri, ce la faremo a diventare grandi calciatori’. Dopo cene passavamo le serate a giovare alla play station e ai video giochi. Il fine settimana spesso andavano a Empoli a passeggiare in centro. Adrian – prosegue l’amico – era un ragazzo estremamente generoso, ma anche diffidente. Si fidava di poche persone, ma con gli amici veri e in famiglia era molto loquace. Nell’ultimo periodo ci eravamo un po’ allontanati, ma il nostro legame era ancora molto profondo".
I compagni di classe lo ricordano come un ragazzo anche "più maturo delle sua età, per alcune vicende familiari non facili che la vita gli aveva messo davanti". Tuttavia il 17enne non si era abbattuto e inseguiva un sogno.
"Aveva l’idea di aprire un’azienda - riferiscono ancora i compagni di banco – Forse è anche per questo che si era iscritto all’indirizzo tecnico".
La passione per il calcio si vedeva anche a scuola, nelle ore di attività motoria. La sua docente di scienze motorie, Daniela Casagli, lo ricorda bene e non le risulta avesse problemi fisici riconosciuti: "Era un ragazzo molto attento, corretto ed educato – racconta – Quando chiedevo alla classe di eseguire certi esercizi lui riusciva a mettere in pratica tutto molto bene. Rispetto agli altri ragazzi aveva un carattere più chiuso, ma anche forte allo stesso tempo: non si faceva trascinare, era molto rispettoso delle regole. Quello che è successo ci lascia senza parole. Siamo tutti sconvolti".
Irene Puccioni