IRENE PUCCIONI
Cronaca

Addio a Filippo, lo strazio del padre: "Dormiva e non si è svegliato"

Il giovane, 32 anni, è stato trovato morto nel suo letto. Chiesto alla Asl un riscontro diagnostico. "Mio figlio era un ragazzo esemplare. Vogliamo solo capire cosa sia successo". Il ricordo degli amici

Nel riquadro Filippo Papini

Nel riquadro Filippo Papini

Fucecchio (Firenze), 10 agosto 2021 - Sarà eseguito un riscontro diagnostico per comprendere meglio cosa possa aver causato la morte di Filippo Papini, il 32enne fucecchiese trovato nella propria abitazione privo di vita dai genitori domenica scorsa poco dopo le 18. A chiedere un approfondimento sui motivi dell’improvviso decesso del giovane, che giocava a calcio a 5, è stata la famiglia stessa.

"Lo abbiamo chiesto soltanto per avere una risposta in più, non ci sono altri motivi", chiarisce il padre, Gianluca Papini direttore del Consorzio Toscana Manifatture e tra i fondatori della Vigor Fucecchio dove il figlio aveva militato prima di passare all’Atletico Fucecchio. L’esame sarà eseguito mercoledì a Firenze. A insospettire i genitori, che si trovavano in vacanza, è stato il ‘silenzio’ del figlio alle ripetute telefonate. Così la coppia ha deciso di tornare per verificare di persona se fosse successo qualcosa. "Lo abbiamo trovato supino sul letto, sembrava dormisse. Aveva la faccia serena, almeno non ha sofferto".

E’ un dolore composto quello del padre mentre parla del suo unico figlio che non c’è più. Filippo Papini lavorava all’ufficio tecnico dell’Emmeci a Cerreto Guidi. Da venerdì era in ferie. Sabato mattina i genitori sono partiti per il mare. Si erano salutati dandosi appuntamento a lunedì. Il figlio li avrebbe dovuti raggiungere ieri sera a La Mazzanta perché Filippo aveva in programma una cena con gli amici del mare. La mamma le aveva lasciato sul tavolo della cucina la colazione per il sabato e i vestiti piegati sul letto. Nulla è stato toccato. "Crediamo che il decesso possa essere avvenuto tra le 10 e le 13 di sabato – prosegue il genitore – Di solito, quando era in vacanza, si alzava intorno all’ora di pranzo e scendeva in cucina". Filippo aveva anche lottato con il Covid ed era guarito dopo due mesi di positività (a bassa carica).

"Si era negativizzato il 23 dicembre, lo avevo preso come un regalo di Natale – dice il padre – Aveva ancora molti anticorpi e non si era ancora vaccinato. Avrebbe dovuto fare la prima dose a fine agosto per poter avere il green pass. Per il resto era un ragazzo davvero esemplare: non fumava né beveva. Per dare un’idea di mio figlio una volta andammo a vedere la Fiorentina a Monaco con un gruppo di amici. Entrammo in una birreria e lui ordinò una Coca Cola. Il cameriere a battuta disse ‘immagino lui sia in guidatore’. Neppure quando l’Italia ha vinto gli Europei di calcio i suoi amici sono riusciti a farlo brindare". E proprio loro, gli amici del mare, non si danno pace. "Filippo era un ragazzo d’oro, un amico vero. Quello che quando lo chiamavi c’era sempre. Quello che non voleva mai andare a dormire e che trovava sempre qualcosa da fare".