Calcio in lutto, è morto Gaetano Salvemini. Allenò l’Empoli nella prima Serie A

In Toscana, oltre agli azzurri, lo piangono anche Siena e Lucchese. In bianconero aveva militato da calciatore, mentre a Lucca aveva sia giocato che allenato

Gaetano Salvemini (a destra) con il compianto Sven Goran Eriksson

Gaetano Salvemini (a destra) con il compianto Sven Goran Eriksson

Empoli, 6 settembre 2024 – A Empoli lo ricordano soprattutto per la stagione 1986/87, la prima degli azzurri in Serie A. Contrariamente a tutti i pronostici, la squadra si salvò all’ultima giornata grazie ad un incredibile combinazione di risultati e mister Gaetano Salvemini passò alla storia come il primo tecnico ad aver conquistato la permanenza nella massima categoria con quel piccolo club di provincia. Oggi, all’età di 82 anni, l’allenatore è morto nella sua casa di Reggio Emilia, dove viveva da tempo.

Nato a Molfetta il 15 gennaio del 1942, Salvemini aveva legato alla Toscana parte della sua carriera sia da calciatore e che da allenatore. Dal 1970 al ‘73 aveva militato proprio nell’Empoli, prima di passare alla Lucchese e poi al Siena. In maglia azzurra era tornato pochi anni dopo, chiudendo l’esperienza da giocatore per cominciare quella in panchina.

E’ passato alla storia dell’Empoli come il primo allenatore ad aver guidato la squadra nella sua prima, storica partecipazione al campionato di Serie A. Sempre da allenatore e sempre in Toscana aveva guidato anche la Lucchese nel 1997. 

"Il presidente Fabrizio Corsi, la vice presidente e amministratore delegato Rebecca Corsi, i dirigenti e tutto l'Empoli esprimono il proprio cordoglio per la scomparsa di Gaetano Salvemini, prima calciatore e poi allenatore azzurro – si legge nella nota dell’Empoli –. C'è grande dolore per la scomparsa di una persona straordinaria”

"A Gaetano – aggiunge il presidente Corsi – mi legano moltissimi ricordi, sia da calciatore che da allenatore ma anche e soprattutto di vita comune. Ho nella mente tante piccole imprese sui campi della Serie C negli anni Settanta, gare e campionati che, seppure giocati in palcoscenici diversi da quelli che viviamo oggi, io come numerosi sportivi empolesi che hanno vissuto quei periodi, non possiamo aver dimenticato e ricordiamo sempre con grande piacere".

"Calciatore straordinario, allenatore che ci ha guidato nella prima storica Serie A dell' Empoli ma soprattutto, e ci tengo a sottolinearlo, un signore nel vero senso della parola, dalla spiccata personalità e dai contenuti umani incredibili che non lasciava indifferenti. Un personaggio che ha scritto la storia di questa società in più vesti, che saluto e salutiamo con grande affetto e commozione per quanto fatto con i nostri colori", prosegue Corsi.

Non a caso a Empoli venne ribattezzato ‘SalvEmpoli’ proprio in onore di quella straordinaria impresa del 1986/87.