IRENE PUCCIONI
Cronaca

Pontorme piange Narciso Rossi, per tutti il “Pastorino”. Comunità in lutto

Avrebbe compiuto 87 anni ad agosto. Era titolare di una storica latteria, tra i suoi clienti anche il fondatore della Sammontana. Da ragazzo aveva giocato nell’Empoli

Narciso Rossi

Narciso Rossi

EMPOLI, 25 giugno 2024 - Qualcuno lo ricorda come il "pastorino", qualcun altro come "sindaco", ma per tantissimi era semplicemente Narciso. In molti sostengono che avesse anche le chiavi di tutta Pontorme, perché per ogni problema era a lui che ci si rivolgeva. Per tutti i pontormesi, e non solo, apprendere che Narciso Rossi non c’è più è un immenso dispiacere. Classe 1937 (87 anni li avrebbe compiuti il prossimo 29 agosto), era una la colonna, il punto di riferimento del borgo empolese. Lascia la moglie Maria Rosa e i tre figli Antonio, Francesco e Margherita. 

Un'immagine di Narciso Rossi con la maglia dell'Empoli
Un'immagine di Narciso Rossi con la maglia dell'Empoli

Nato a Sammontana, sotto uno dei quattro loggiati della Fornace (oggi ristorante), da padre pastore e madre fiascaia, sotto la corte dei Conti Dzieduszycki, sfollò (come si usava dire) verso Empoli con tutta la famiglia, sotto i bombardamenti dei tedeschi in ritirata. Trasferitosi a Pontorme, aprì insieme alla madre una latteria, mentre il padre gestiva il circolo MCL della parrocchia di Pontorme. Tra i primi clienti della latteria, c'era anche un certo Bagnoli che aveva appena aperto una gelateria in centro a Empoli. Trasformando, negli anni, la piccola attività nella grande industria di gelati. Come tanti altri ragazzi dell'epoca, calcava il campo del "Piaggione" (dove poi è sorto il Palazzo delle Esposizioni) e qui lo notò un certo Silvano Bini, già direttore sportivo dell'Empoli calcio, che non volle farsi sfuggire il suo sinistro di una precisione millimetrica.

I più attempati, ricorderanno infatti, l'ex ragazzo prodigio dell'Empoli di serie C alla fine degli anni '50. Purtroppo per il mondo del calcio però, rimase solo una promessa, perché dopo poco scelse di abbandonare la carriera e dedicarsi al bilancio familiare con il suo mestiere di lattaio a domicilio. Sì, perché all'epoca, per giocare a calcio, a livello professionistico, occorreva fare delle scelte. Narciso non aveva possibilità di scegliere: la sua passione andava messa da parte. Dal 1960 al 2000, un quarto di Empoli ha conosciuto il suo motorino a tre ruote cassonato, che girava per le strade consegnando il latte alle famiglie, con estrema gioia dei ragazzini che si aggrappavano al cassone posteriore, mentre si spostava a 10 all'ora da un'abitazione all'altra.

L'abbandono del calcio, però, non gli impedì di soddisfare la sua voglia di competizione con le sfere, diventando negli anni, un ottimo giocatore di bocce e boccette che tanto andavano di moda, vincendo vari campionati e trofei. Al tempo stesso, però, la latteria diventò una missione, tanto da mettere un cartello sul campanello di casa (adiacente alla latteria) con scritto "Per urgenze, suonare abitazione". All'epoca, infatti, il latte non si trovava ovunque e per i bambini era considerato un alimento fondamentale. Quindi un bambino non poteva rischiare di rimanere senza.

Nel 2000 quella latteria dove, come scrisse "La Nazione" in un articolo del 1998, si trovava di tutto a tutte le ore, chiuse definitivamente e Narciso andò in pensione. Dal 2000 ad oggi si è dedicato anima e corpo alla comunità della Parrocchia San Michele a Pontorme e all'Associazione Borgo Pontormese, donando la sua presenza e la sua disponibilità, tanto da fargli meritare la fascia tricolore, ovviamente simbolica, di sindaco onorario del Borgo di Pontorme. La salma di Narciso Rossi sarà esposta da oggi nella cappella della compagnia della Chiesa San Michele Arcangelo a Pontorme, mentre le esequie ci saranno domani alle ore 15, sempre alla Chiesa San Michele Arcangelo a Pontorme.