Nasce la Rete delle quattro valli: "Sentieri per la valorizzazione"

Il Comune di Montelupo Fiorentino sta sviluppando la 'Rete delle Quattro Valli', una nuova rete sentieristica locale in collaborazione con il circolo Il Progresso e il Cai. I percorsi toccheranno Val d’Arno, Val di Botte, Val di Turbone e Val di Pesa, offrendo alternative e varianti agli escursionisti per valorizzare il territorio.

Nasce la Rete delle quattro valli: "Sentieri per la valorizzazione"

L’amministrazione comunale ha intrapreso un percorso di potenziamento della rete sentieristica (foto d’archivio)

"Un progetto che parte dai corsi d’acqua e vuole fra le altre cose ribadire l’importanza della risorsa idrica. L’ambizione è quella di creare percorsi dal valore paesaggistico importante che possano collegarsi a quelli già esistenti". È così che l’assessore alla sentieristica Lorenzo Nesi ha presentato la ’Rete delle Quattro Valli’, ossia la nuova rete sentieristica locale (finalizzata alla valorizzazione ambientale, storico-naturalistica e turistica) del territorio che il Comune sta definendo in collaborazione con il circolo Il progresso. Un nome dovuto al fatto che il tracciato toccherà Val d’Arno, Val di Botte, Val di Turbone e Val di Pesa, secondo due anelli collegati fra loro tramite tre raccordi.

È già stato coinvolto anche il Cai, con il Club Alpino Italiano che proprio lo scorso giovedì ha ricevuto l’incarico di tracciare e segnalare la prima parte dell’itinerario. Quest’ultima, definita Anello A, inizierà e terminerà davanti alla chiesa di Sammontana dopo una camminata di circa 7 chilometri. Il secondo, ossia l’Anello B, dovrebbe cominciare e finire nella frazione di Turbone dopo un percorso di circa 17 chilometri, ma avrà un raccordo con il centro di Montelupo.

Quest’ultimo avrà però tre raccordi e una variante: il primo raccordo riguarderà il tratto fra via Pulica vecchia e Montecastello, mentre secondo il punto fra il fiume Turbone e via di Quarantola e il terzo la via carrabile di Botinaccio. Dal fiume dovrebbe però essere possibile ’tagliare’ verso San Donato, prendendo per l’appunto la variante. "Il percorso sarà strutturato in modo da dare numerose alternative e varianti agli escursionisti – ha concluso Nesi – che avranno la possibilità di abbinare l’attività motoria alla riscoperta del territorio".