"Studieremo tutti gli strumenti per impedire di smantellare il sito. Cercheremo di rendere al gruppo Brunswick la vita difficile con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione. Stiamo lavorando ad un’ordinanza per ostacolare il traffico e l’ingresso nel piazzale". Lo aveva annunciato e ha mantenuto fede alla parola data. Ecco pronto il provvedimento firmato dal sindaco Alessio Mugnaini, che arriva a soli tre giorni dall’esito – disastroso – del secondo Tavolo di crisi regionale della Navico Rbu Italia Srl di Montagnana. Davanti all’atteggiamento ostile della multinazionale svedese – leader mondiale nella tecnologia marina – proprietaria del sito produttivo dove lavorano 26 persone che tra meno di due mesi perderanno il lavoro, è netta la risposta dell’amministrazione comunale: interdire l’accesso agli autocarri in via Romita a Montespertoli, proprio davanti allo stabilimento per il quale è stata disposta la chiusura. Si tratta di una misura "valida fin da subito – si legge nell’ordinanza emessa ieri – e che riguarda l’area antistante e circostante l’azienda interessata dall’allestimento di presidi spontanei e mobilitazioni". Ed è su questo punto che si è appigliato il Comune per motivare il divieto, pensato di fatto per ostacolare i mezzi che dovrebbero in queste settimane ritirare materiali e prodotti finiti da Navico per spedirli in Messico, là dove sarà trasferita la produzione .
"La manodopera non si ruba e non si esporta", avevano gridato i 26 lavoratori destinati al licenziamento. E così, spunta l’ordinanza che sfruttando la "partecipazione spontanea dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali, ma anche di rappresentanti del mondo associativo e della comunità di Montespertoli", sfodera l’asso. In primis per garantire la sicurezza di chi presidia l’area "nelle immediate vicinanze della strada provinciale SP81 e solitamente interessata dal traffico di mezzi pesanti". Un atto dovuto, intervenire a salvaguardia della pubblica incolumità, "impedendo l’accesso agli autocarri alla corsia di servizio della via Romita tra i civici 20 e 26". L’apposita segnaletica è già stata piazzata, "anche perché – anticipano i lavoratori – già domani (stamani, ndr) aspettiamo un camion che proverà a entrare prima dell’inizio del turno". "La chiusura dello stabilimento è un attacco all’intero tessuto produttivo della Toscana – ha rilanciato Mugnaini –. Ci siamo trovati davanti a un muro di silenzio da parte degli imprenditori davanti a una comunità che chiede solo dignità. Questa amministrazione farà tutto ciò che è in suo potere per impedire lo smantellamento e la dispersione di un know-how costruito in anni di sacrificio. Navico non è solo una fabbrica, è il lavoro di decine di famiglie, il cuore pulsante di un’economia che non può essere cancellata".
Y.C.