La vera ondata di licenziamenti potrebbe arrivare presto se non viene messo in atto un intervento urgente di sostegno alla filiera della moda. Un’ondata i cui numeri sono da brividi. "Il distretto del Valdarno rischia di perdere il 30 per cento della forza lavoro – spiega Alessandro Conforti (Cgil) con a fianco i rappresentanti delle altre sigle sindacali –: ovvero 1800 lavoratori. Ma se si arriverà a questo dobbiamo considerare tutti gli interinali già mandati a casa, i tagli nelle aziende artigiane di cui non conosciamo i numeri. E mettiamoci anche tutte quelle ripercussioni che avremo sull’intera filiera. La cura dimagrante sarà obbligatoria per tutti". Parole, queste, pronunciate il giorno dopo l’incontro a Roma nel quale c’è stata una disponibilità da parte del governo a intervenire per sostenere il comparto moda.
"Prediamo atto di questa disponibilità e vogliamo restare fiduciosi – aggiunge Conforti –. Ma dobbiamo anche sottolineare che per il momento siamo alle parole. Serve un decreto che disciplini gli ammortizzatori sociali, e che chiarisca come, per quanto e per chi si interviene: ancora non sappiamo se si tratterà di un provvedimento mirato all’artigianato, oppure all’industria, o a tutti e due". La crisi sta mordendo con ferocia. E sul territorio si sente. Dia Papa Demba (Uil) spiega: "Ci sono già, da mesi, lavoratori extracomunitari che hanno lasciato il distretto – ha spiegato –. Si tratta di manodopera per lo più interinale che ha già perso il lavoro".