REDAZIONE EMPOLI

"Noi tecnici siamo allo stremo"

I laboratori non chiudono mai "Turni massacranti e insostenibili"

EMPOLI

Non possono ammalarsi, né chiedere un giorno di permesso, né godere dei legittimi riposi per non mettere in difficoltà i colleghi. Il laboratorio di analisi del San Giuseppe di Empoli non dorme mai. Qui vengono processati tamponi Covid, preparati referti 24 ore su 24 tutti i giorni della settimana, ma il numero di tecnici, una trentina, è lo stesso di un anno fa, quando l’emergenza pandemia non c’era. "Siamo allo stremo, non ce la facciamo più". E’ il grido di allarme lanciato dai lavoratori che ieri mattina si sono riuniti in presidio fuori dall’ospedale di viale Boccaccio. "La situazione era già al limite prima dell’emergenza Covid, ora non è più sostenibile – spiega Simone Baldacci, coordinatore Fp Cgil Asl Toscana centro – Il carico di lavoro è aumentato esponenzialmente. Da dicembre è stata ufficializzata l’attività h24 senza aggiungere neppure una unità. Facendo due conti servirebbero almeno sei tecnici in più. Quella del San Giuseppe è soltanto la punta dell’iceberg. Nel 2020 in tutta l’Asl centro c’è stato un turnover di 48 persone che non sono state sostituite".

Tra le lavoratrici del comparto c’è anche Lucia Loiacono, mamma di due bimbe piccole, di 3 e 5 anni. "Per le scorse festività ho lavorato tutti i giorni, Natale e Santo Stefano compresi – racconta – Faccio anche quattro notti al mese. Un giorno, per motivi inderogabili, ho dovuto chiedere un permesso e al lavoro mi ha coperta una collega che si è dovuta fare due notti di seguito". Daniela Matteucci è una delle veterane del laboratorio. "Sono trenta anni che faccio questo lavoro e da quando sono entrata ho assistito a un drammatico peggioramento – dice – Lavoriamo in condizioni disagiate. Non siamo mai informati di niente, ci arrivano le richieste che dobbiamo evadere bene e in tempi rapidi. Non facciamo scarpe, che se un tacco si rompe male che vada lo buttiamo; il nostro è un lavoro che ricade direttamente sulla salute e sulla vita dei cittadini". Nel laboratorio dell’ospedale empolese vengono processati circa 800 tamponi Covid al giorno, più 250-300 test antigenici e tutti i campioni dell’attività ordinaria (emocoltura, urinocoltura, broncoaspirati…). "La nostra è una struttura piccola che nel corso degli anni è stata pure depotenziata – sottolinea Cristiana Cambi – Questo era un laboratorio di specialistica dove si analizzava di tutto. Con la riorganizzazione aziendale sono state trasferite molte attività e adesso, con l’emergenza sanitaria, si pretende che viaggi a mille. Nessuno di noi si tira indietro. Ma se a marzo 2020 si poteva comprendere la situazione emergenziale a un anno di distanza è grave che non si sia provveduto a sopperire alle carenze di personale".

Paolo Prosperi, della Rsu Cgil Asl Toscana centro, non vede via d’uscita se non quella da parte dell’azienda di ascoltare l’appello dei lavoratori. "Lo stato di agitazione permanente di tutto il personale tecnico sanitario del laboratorio di Empoli - dice - terminerà soltanto con una cospicue immissione di tecnici nell’attuale dotazione. Organizzeremo assemblee, arrivando perfino allo sciopero se non verranno ripristinati i diritti dei lavoratori".

Irene Puccioni