"Non rinchiudiamoci in noi stessi". L’appello del monsignor Tardelli

Il vescovo pistoiese ha spedito un’emozionante lettera a tutte le parrocchie

"Non rinchiudiamoci in noi stessi". L’appello del monsignor Tardelli

"Non rinchiudiamoci in noi stessi". L’appello del monsignor Tardelli

Per comprendere appieno il grande significato della lettera del Vescovo di Pistoia e Pescia, monsignor Fausto Tardelli, inviata alle parrocchie in vista della Pasqua - quindi anche a quelle di Vinci e di Capraia e Limite - occorre prendere atto che da tempo in questi comuni lavorano e vivono cittadini di tante provenienze. Comprese ad esempio Russia ed Ucraina. Quello di monsignor Tardelli è un importante appello alla pace. In un momento storico dove "la situazione del mondo e della nostra società ci spingerebbe alla sfiducia" – spiega il Vescovo – la risposta non è "rinchiuderci in noi stessi" ma essere conquistati dalla luce della risurrezione e seminare "dentro la storia semi di risurrezione e di speranza". Il tempo di Pasqua come fulcro della speranza e del bene: "Mi rivolgo indistintamente a tutti invitando tutti alla speranza. – scrive – Sì, è vero, la situazione del mondo e della nostra società ci spingerebbe alla sfiducia e a rinchiuderci in noi stessi. Ma la risurrezione dalla morte del Signore non è un discorso o una teoria. Non è nemmeno un’ipotesi: è invece un fatto che ha segnato di novità la storia e che ci offre una prospettiva di vita non rassegnata bensì rinnovata nell’amore. Credere nel Risorto non è facile e sembra non dare risultati immediati".

Ma - si afferma - chi crede in Dio e "si mette a seguirlo con sincerità di cuore, sperimenta di passare dalla morte alla vita e già gusta in qualche modo quei cieli nuovi e quella terra nuova in cui abitano la giustizia e l’amore e che gli uomini e le donne di ogni tempo e lingua cercano e desiderano. Lo testimonia una moltitudine grande di uomini e donne che si sono lasciati conquistare dalla luce della risurrezione e hanno seminato e seminano dentro la storia semi di risurrezione e di speranza. Il mio augurio è che possiamo essere anche noi parte di questa schiera di testimoni che non si arrendono alla cattiveria dei tempi e perseverano nel bene". "Buona Pasqua" conclude la lettera.

A.C.