Nuova Rsa in collina. Il comitato non si ferma: "Salviamo la pineta"

L’assemblea pubblica con il sindaco è fissata per il 1° agosto .

Nuova Rsa in collina. Il comitato non si ferma: "Salviamo la pineta"

Nuova Rsa in collina. Il comitato non si ferma: "Salviamo la pineta"

L’assemblea pubblica promessa dal sindaco Daniele Vanni è stata già fissata per il prossimo 1 agosto. E due giorni fa, su suggerimento dal primo cittadino, il comitato “Salviamo la collina dal cemento“ ha inoltrato all’amministrazione un documento nel quale viene ribadita la posizione contraria alla previsione edilizie dell’area collinare di Sovigliana, proponendo soluzioni alternative. Il testo, firmato anche da Legambiente e da Italia Nostra, contiene una serie di proposte e di richieste: si chiede ad esempio alla giunta Vanni di fornire ulteriori dettagli sulla previsione delle opere in questione, chiedendo una serie di correttivi e di revisioni. "Sovigliana è un piccolo centro la cui viabilità è imperniata sull’asse tra viale Togliatti e via Leonardo da Vinci – si legge nel documento – e i cui estremi fungono, di fatto, come unico accesso al centro abitato. La totalità delle previsioni proposte nei progetti andrebbero a creare una ulteriore pressione in termini di traffico".

Il comitato, Legambiente ed Italia Nostra preferirebbero infine la realizzazione di un parco pubblico al posto della nuova scuola. "Chiediamo sia evitata la costruzione di nuovi edifici di servizi socio assistenziali e che l’area in oggetto sia lasciata alla sua attuale natura rurale – hanno scritto – per scongiurare ulteriore consumo del suolo e l’abbattimento della pineta. Si ricorda tra l’altro che le leggi regionali, nazionali ed europee hanno tra i loro obiettivi principali l’azzeramento del consumo del suolo". Il comitato rammenta, inoltre, l’incontro del 10 luglio organizzato dal gruppo consiliare “In Comune per Vinci” con l’intervento del consigliere Pandolfi che ha ricostruito il "tortuoso" iter autorizzativo delle due RSA previste a Sovigliana. "Documenti alla mano – sostiene il comitato – è stato mostrato come una richiesta di un privato portatore sembra abbia influenzato tempi e modalità amministrativi senza l’inserimento nei percorsi partecipativi già avviati con la cittadinanza".