Chiuso il percorso partecipativo relativo al progetto di restyling dello stadio Carlo Castellani-Computer Gross Arena avanzato dall’Empoli Fc, che ha permesso di raccogliere indicazioni e proposte della cittadinanza, adesso c’è grande attesa per capire come questi suggerimenti saranno discussi all’interno della Conferenza dei Servizi preliminare, che al momento però non è ancora stata indetta. Nel frattempo il comitato ’Stadio sì, ma non così’, composto da cittadini residenti nel quartiere di Serravalle, ha espresso attraverso un documento di tre pagine il proprio forte disappunto su come si sta gestendo la questione stadio.
"Il processo partecipativo ci è parso incanalato a supportare solo lo scenario caldeggiato dall’Empoli Fc, che è quello però con il maggiore impatto sulla qualità di vita dei cittadini empolesi, sul tessuto commerciale del quartiere, sul mercato settimanale e su quello che resta del centro commerciale naturale di Empoli". Il comitato, che si è costituito in occasione della precedente proposta di ristrutturazione del 2017, ha inoltre rilevato otto punti critici sulla proposta avanzata dal club azzurro e seguita in prima persona dal direttore organizzativo azzurro Gianmarco Lupi, presente anche all’incontro conclusivo del percorso partecipativo. In primo luogo viene contestata la cessione gratuita e definitiva dell’area del sussidiario, così come il diritto di superficie a titolo gratuito per 73 anni e l’esenzione della tassazione di Imu e Taric richieste dall’Empoli Fc che "creerebbe un pericoloso precedente e una palese ingiustizia nei confronti di ogni altro soggetto imprenditoriale o cittadino privato" si legge nel comunicato.
Il focus poi si sposta sull’aspetto finanziario, dai costi già sostenuti per la costruzione della bretella e dell’impianto di atletica a Santa Maria ai mancati introiti relativi agli oneri di urbanizzazione, Imu e Taric sull’intero arco temporale della concessione, e ambientale, dalla tutela della falda idrica di una zona con numerosi pozzi per l’acquedotto pubblico alla salvaguardia del Rio Mosca, tombato, che passa sotto lo stadio che "nel caso di intensi eventi metereologici mostra di avere una sezione non sufficiente" si fa notare nel documento. Infine il comitato porta all’attenzione "la custodia delle aree verdi esistenti che non devono essere sacrificate per costruire albergo e parcheggi in superficie, consumando suolo pubblico e l’incremento dei volumi di traffico che si avrebbe con l’inserimento di nuove attività commerciali e ricettive".
La posizione del Comitato, insomma, è netta. "È chiaro che tale intervento di manutenzione straordinaria debba essere fatto con urgenza e che sarebbe irrazionale opporsi a esso – si legge –. Quello che è meno evidente, invece, è come un intervento di ristrutturazione e ammodernamento, debba necessariamente trasformarsi in uno stravolgimento di un quartiere intero e di una città. Ci domandiamo se sia possibile ipotizzare un intervento meno impattante e quindi meno costoso per gli investitori e per la collettività". Il comitato ha chiesto al Comune di partecipare alla prossima Conferenza dei servizi.
Dalla presentazione lo scorso 15 luglio del progetto da parte dell’Empoli Fc sono passati 108 giorni e questo fa capire come si dilatino gli orizzonti temporali in cui, nell’eventualità che il progetto arrivi alla sua approvazione in via definitiva, possa effettivamente partire il cantiere per l’ammodernamento dell’impianto di via delle Olimpiadi. Un via ai lavori che, a ora, è ragionevole ipotizzare non prima della fine dell’attuale stagione sportiva, quindi tra maggio e giugno 2025.
Simone Cioni