"Da amico gli consiglierei una buona dieta". Oppure: "È solo grasso che cola". Sono le frasi rivolte sui social al candidato sindaco del centrodestra Simone Campinoti. Frasi che con la politica, però, non hanno davvero niente a che fare. Tecnicamente si chiama ‘body shaming’, nei fatti è una cattiveria gratuita fatta dietro ‘la copertura’ di uno schermo. Per Campinoti, ex paziente oncologico, il tema è anche "molto sensibile", come lui stesso spiega: "Dieci anni fa ho avuto un cancro, e nonostante l’operazione sia andata a buon fine, il mio peso è anche conseguenza di quella malattia importante che mi provoca alterazioni con cui combatto tutt’oggi".
I messaggi risalgono a domenica scorsa: un amico di Campinoti ha creato un post riguardante il candidato del centrodestra scatenando un battibecco con un altro utente, che poi è degenerato in offese all’aspetto fisico. I commenti sono stati poi cancellati, ma adesso Campinoti sta valutando se passare alle vie legali denunciando l’utente. Non è chiaro, però, se si tratta di un profilo reale o meno. "Nonostante mi abbia toccato in un argomento a cui sono sensibile, - spiega Campinoti - non avrei denunciato perché solitamente prendo le cose alla leggera. Ma quei messaggi hanno fatto soffrire la mia famiglia. Mia mamma ha 80 anni e non può immaginare che la politica oggi si faccia attaccando così le persone. Per questo valuterò se denunciare". La politica, insomma, dovrebbe essere un’altra cosa: "Avrò una concezione romantica, ma in politica si dovrebbe parlare di politica; invece, si attacca entrando nel personale. Credo che queste persone attacchino i difetti fisici perché non hanno altri argomenti". Messaggi di vicinanza sono arrivati da Marco Stella, capogruppo di FI in Regione: "Si vergogni chi fa body shaming, denigrando una persona per presunti difetti fisici. Il bullismo sui social, come nella vita reale, è un atteggiamento inaccettabile. Campinoti con grande signorilità ha risposto agli haters spiegando il suo percorso sanitario di ex paziente oncologico". Il capogruppo di FdI in Regione, Francesco Torselli, esprime solidarietà e dice: "Mi permetto una battuta per rispondere col sorriso a questi deficienti: tranquillo Simone, quando sarai sindaco dovrai correre talmente tanto per rimediare ai disastri della sinistra empolese… altro che dieta!". Federico Pavese, dirigente regionale FdI aggiunge: "Certe affermazioni dovrebbero essere stigmatizzate da tutti, compresi gli avversari politici".
Giovanni Mennillo