Cerreto Guidi (Firenze), 6 luglio 2015 - Sul letto della loro camera, il coltello ancora infilato nell’addome. Sul corpo i segni procuratigli da sua moglie, l’amore di una vita, nel tentativo di difendersi dalla sua furia omicidia. Una follia di sangue, che ha spinto Davide Grilli, camionista 52enne, a diventare assassino della moglie Isabella Bagnai, 44enne infermiera, e successivamente a togliersi la vita, puntandosi contro, tra petto e addome, lo stesso coltello da cucina ancora intriso del sangue della compagna. Una lite furiosa, come ne avvenivano in quella coppia apparentemente senza problemi, in realtà fragile, complice anche la depressione che, secondo quanto si è appreso, attanagliava i due. Un male oscuro, per il quale avevano anche iniziato un percorso di cura, che avrebbe minato il rapporto e le certezze di Davide e Isabella, tanto da giungere, sabato pomeriggio, a un epilogo drammatico, senza ritorno, scoperto dal fratello di Davide, rientrato dal mare dove si trovava da un paio di giorni con la famiglia e le due nipotine, le figlie di Davide e Isabella, che per fortuna erano rimaste in vacanza con la zia.
Epilogo drammatico e senza spiegazione evidente. L’uomo ha però lasciato un biglietto. Poche righe alle quali ha affidato pensieri, e in particolare, pare, qualche preoccupazione sulla situazione economica della famiglia, che viveva a pochi passi dai genitori e dal fratello di Grilli, con alcune precise disposizioni. Indicazioni per chi gli sarebbe sopravvissuto su come provvedere alle sue bambine di 8 e 13 anni. Vendere la casa e destinare loro il denaro per il futuro.
Tra i tanti dubbi, certezze sono attese dall’autopsia disposta dal pm Eligio Paolini, che sabato si è trattenuto nel casolare a Stabbia di Cerreto Guidi fino a notte fonda. L’esame dei corpi potrebbe essere effettuato già nella giornata di domani, fornendo risposte utili a ricostruire la drammatica vicenda, scatenata, secondo gli inquirenti, da un litigio, uno dei diverbi che ormai tra Davide e Isabella scoppiavano anche per banali motivi. Intanto la frazione di Cerreto e tutto il paese si interrogano, sgomenti, su questa vicenda che sembra davvero inconcepibile. La gente non capisce, non riesce a darsi una spiegazione di come «una coppia tranquilla, come tante altre se ne vedono in giro», sia protagonista di una tragedia così efferata. Senza che nessuno abbia potuto fare qualcosa per evitare che Davide impugnasse un lungo coltello da cucina e si accanisse prima contro la moglie e poi su se stesso.
"Come istituzione – commenta il sindaco di Cerreto Guidi, Simona Rossetti sulla sua pagina Facebook – mi domando quanto avremmo potuto fare se fossimo stati a conoscenza delle problematiche, come cittadino mi chiedo se avrei potuto essere vicino. Come genitore mi pongo mille altri interrogativi. Forse è meglio fare davvero silenzio e riflettere, rispettare i figli, fare in modo che abbiano un futuro sereno, che siano accolti da ognuno di noi con una carezza in più, con un sorriso in più. Almeno questo è possibile".
Uno sfogo, ma anche un richiamo alla solidarietà. Lo stesso lanciato da don Tommaso Botti nella messa domenicale, dove è stato dedicato un momento di preghiera "per essere al fianco dei familiari, ma anche dell’intero comunità di Stabbia, profondamente colpita".
Samanta Panelli