"Opera in piazza". Giovani talenti in concerto

La European youth orchestra Ferruccio Busoni suonerà sul sagrato della Collegiata Sant’Andrea .

"Opera in piazza". Giovani talenti in concerto

"Opera in piazza". Giovani talenti in concerto

EMPOLI

Tutto pronto in Piazza Farinata degli Uberti, nel cuore di Empoli, per il secondo appuntamento di "Opera in piazza". Dopo la "Turandot" di Busoni, che ha aperto gli appuntamenti di questo mese nel centenario della scomparsa del celebre musicista empolese, domani sera alle 21 sarà la nuova European Youth Orchestra "Ferruccio Busoni" ad esibirsi sul sagrato della Collegiata Sant’Andrea. Oltre 40 ragazzi da tutta Europa hanno dato vita a questo nuovo ensemble, che al suo debutto assoluto sarà diretto da Sergio Alapont. Ad aprire il programma della serata l’esecuzione dei tre brani finalisti del secondo Concorso Internazionale di Composizione "Ferruccio Busoni", promosso dall’omonimo Centro Studi Musicale di Empoli, della cui giuria presieduta da Fabio Vacchi fa parte lo stesso maestro spagnolo insieme a Andrea Portera, Philippe Hersant e Lorenzo Ancillotti. I brani vincitori sono "Chai cup’s key" di Jacopo Aliboni, "Spiritus" di Eugenio Mininni e "Anemonia" di Davide Spina. Al termine dell’esecuzione si terrà la premiazione. Poi la serata proseguirà con un omaggio a Busoni attraverso l’esecuzione della sua "Berceuse èlègiaque, brano composto nel 1909 in memoria della madre, scomparsa lo stesso anno.

"In questo pezzo mi riuscì per la prima volta di trovare una sonorità personale e di risolvere la forma nel sentimento", diceva lo stesso Busoni della sua opera. In chiusura, infine, spazio all’opera in atto unico "La voix humaine" di Francis Poulenc, su libretto di Jean Cocteau, affidata alla voce del soprano empolese Lavinia Bini. La protagonista senza nome, "Elle", è sola sulla scena. Si rivolge al suo interlocutore, l’amato, attraverso un dialogo telefonico, continuamente disturbato da interferenze, dall’insperato epilogo. Un’opera che parla dell’attesa, dell’assenza, dell’incomunicabilità, della distanza fisica e, soprattutto, affettiva, che trova nella musica la corrispodensa più assoluta agli stati d’animo della protagonista. Un’opera composta nel 1958, ma pienamente moderna ancora oggi.