Nel mondo della sanità locale c’è quella classifica che, secondo Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) relega l’ospedale più importante della nostra zona, il San Giuseppe di Empoli, nei bassifondi per gli interventi sulla rottura del femore (quindi reparto di ortopedia) in termini di fornitura delle cure necessarie nei tempi previsti. Il fenomeno si è ripetuto per due volte. Poiché le comunicazioni di Agenas si riferiscono a un anno precedente a quello in cui le valutazioni vengono diffuse, la situazione potrebbe essere preoccupante, se non risolta grazie a nuovi interventi. Per sapere come stiano, e siano andate le cose, abbiamo sentito il presidente della commissione Sanità del consiglio regionale, Enrico Sostegni, ex sindaco di Capraia e Limite.
"I problemi – spiega Sostegni – ci sono stati, ma adesso sono superati. A fine 2022 il primario di ortopedia, che faceva un buon numero di operazioni chirurgiche nel reparto, se ne andò improvvisamente per una situazione personale. Ciò provocò un po’ di problemi in un reparto con carenza di personale. E così i dati presi in esame da Agenas nel 2022 e nel 2023 hanno dato risultati deludenti. Nel 2023 gli interventi sul femore erano stati compiuti nei tempi richiesti solo nel 32% dei casi, una percentuale insoddisfacente per i livelli nazionali. Nel corso del 2023 è arrivato un nuovo primario, il dottor Merildo Maritato, ed è stato aumentato il personale. Quindi la situazione è cambiata, tanto che a ottobre 2024 gli interventi per frattura del femore entro 48 ore sono stati portati a termine nel 74,34% dei casi, un dato superiore a quello complessivo dell’Asl Toscana Centro e di tutta la regione. A questo punto possiamo parlare di risultati positivi".
Con Sostegni, poi, non si può non parlare del problema principe della sanità: le liste di attesa troppo lunghe. "E’ una questione – dice il presidente - con cui facciamo i conti tutti i giorni. In Toscana, nel primo semestre 2019, le prescrizioni erano state circa 1,9 milioni. Questo dato, tra il 2019 e il 2024, è aumentato del 48%, a 2,9 milioni di prescrizioni. La crescita si è verificata anche da noi. Nel territorio dell’ex Asl dell’Empolese Valdelsa e Cuoio, siamo passati da 111mila prestazioni, tra diagnostica e visite specialistiche, nei primi 10 mesi del 2021 a 128mila nel 2024 nello stesso arco di tempo. Rispetto al 2021 c’è stato un incremento del 15%". Questo risultato è arrivato grazie agli straordinari dei medici, al ruolo dei privati convenzionati.
"Dobbiamo però essere consapevoli – aggiunge Sostegni - che le richieste aumentano per una pluralità di fattori, a partire dall’aumento degli anziani e al conseguente incremento di malattie croniche. Senza dimenticare che i pazienti oncologici hanno bisogno di molte analisi per verificare i risultati delle cure che vengono loro prestate. Tanto per capirsi, Tac e risonanze sono raddoppiate. E il futuro farà segnare nuovi record, perché le cure necessitano di controlli continui". In questo senso si può dire che l’aumento delle richieste è più elevato delle prestazioni che sono realizzate.
"La situazione – conclude il presidente Sostegni – è aggravata anche dai limiti nell’assunzione di personale e nella difficoltà ad aumentare le strutture e i professionisti, convenzionati. La Regione ha impiegato fondi, anche per l’Empolese Valdelsa, e ci sono i risultati. Potremmo accelerare con una maggiore disponibilità di fondi, ma per ora questi vengono negati alle Regioni".